11/12/09

I viaggi di Penelope

Sicilia in pillole

#2 Trasporti. Guida per l’uso:
Bisogna agitarsi senza moderazione alle fermate dei bus, altrimenti il conducente non si ferma. Spesso non conoscono le strade, si distraggono e sbagliano. Ti può capitare di aspettare ore e poi comprendi perché. Molte volte è il passeggero a deciderne il percorso e se il conducente è di buon’umore ti fa fare anche un giro per la città con il bus di linea!

#3 Filosofia della sopravvivenza: Così è (se vi pare).
Tutto è estremamente approssimativo e dettato dalla soggettività di ognuno. Vuoi che una cosa sia come la immagini? E ti rispondono “e allora è così (o la facciamo diventare così!)”.

#4 Solitudini.
Ci sono paesi in cui il treno passa una sola volta (forse due) al giorno. Hanno case basse e strade polverose. Null’altro. Sono scomparsi anche gli sguardi degli altri.

#5 Tradizioni e credenze.
C’è un castello ad Acicastello (cacofonia!) in cui si avverano i desideri (scientificamente provato!). Se siete fortunati potete essere i prescelti per accogliere i desideri di tutti i visitatori e “partorirli” mentre urlate una formula magica e cercate di lanciare una monetina in un pozzo distante tre metri. Nel frattempo dovete “aprire le ali”. Mi è capitata tale incombenza. Se gli altri visitatori vi chiedono l’indirizzo per spedirvi i ringraziamenti nel caso il desiderio si avveri, datene uno sbagliato!

#6 I siciliani e la morte.
L’ingresso delle bare ai funerali è accompagnato da fragorosi applausi. Chiunque sia il malcapitato. I cimiteri sono molto più allegri con le palme che non con i cipressi. Un ragazzo tenta di rimorchiare una ragazza alla fermata (aspettare per ore alle fermate dei bus permette di ascoltare molte conversazioni!) parlandole dei funerali cui ha assistito nella vita: da quello del nonno a quelli dei martiri di guerra! La ragazza ne è colpita, gli dà il suo numero di telefono. Magari la inviterà al prossimo funerale!

#7 Edilizia agrigentina.
Ad Agrigento c’è “la piana degli abusivi”. In un’intera vallata nessuna casa è regolare. Una famiglia ha addirittura costruito un castello! Con tanto di torrette e ponticelli.

#8 I siciliani e l’amore.
In amore tutto è permesso. Soprattutto quelli di una certa età ne sono ossessionati. Ma non dimenticano che è un peccato. E leggono le Confessioni di Sant’Agostino per redimersi.

#9 Politica.
Sarebbe opportuno che l’Assessore alla cultura della regione Sicilia cambiasse mestiere!
Il sindaco di Porte Empedocle e le grandi opere di costruzione in città…la statua di bronzo di Montalbano!

#10 Dolci.
Fa strano sentire in pasticceria “ No guardi non mi dia i cannoli, mi dia due bei seni di vergine! Sono più saporiti…” (“i seni di vergine” hanno la forma delle sfogliatelle frolle, ma più piatte…si tratterà di giovani vergini!)

#11 Le siciliane e la fede.
Ha appena inaugurato la Domus Mariae. Diretta dalle Orsoline aiuta le donne a combattere la cellulite. Con trattamenti estetici, massaggi, piscine termali e con la preghiera!

#12 Uomini e Donne
Gli uomini sono estremamente gentili, cavalieri d’altri tempi. Può capitarti di vederli per le strade cittadine, letteralmente montare su cavalli. Bianchi. Del principe azzurro non hanno nulla però. All’aereoporto di Napoli un ragazzo mi ha chiesto se lo aiutavo a portare le valigie perché erano troppo pesanti (Emancipazioni continentali!)
Anche le donne sono estremamente gentili, in una maniera particolare che ha qualcosa di quella complicità femminile, di cui se comprende a pieno il carattere e il senso solo da una certa età in poi e qualcosa di atavico e di mistico.

#13 I siciliani e la superstizione.
C’è uno scrittore siciliano che nessuno nomina perché porta sfortuna. Nessuno mi ha voluto dire di chi si tratti. Appunto!

#14 Buon senso siciliano.
“Quelli che hanno vinto non sanno quello che si sono persi” (G. Bufalino)

#15 In Sicilia per la prima (e credo ultima) volta mi hanno detto la stronzata più grossa che si possa dire di me: sono “una persona che sorride poco”.
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