Il caro-vita ha falciato lo shopping sfrenato degli anni Ottanta: adesso va di moda il rigore… oppure, care donne beneventane… il rimedio è il mitico michelino!
Personalmente lo considero un vero e proprio pusher, lo nomino così spesso che ho adottato questo termine per lui, e alla domanda ormai sempre più rara “ma chi è michelino?” rispondo “il mio pusher di pezze”, ma a kiamarle pezze vi confesso che farei davvero un torto a questo simpatico benefattore, xkè ogni mercoledì e venerdi a piazza risorgimento michelino rifornisce i guardaroba di molte di noi con vestiti, cinte, borse, di tutte le marche, di tutte le taglie, di tutti i colori… basta solo avere pazienza e pochi euro.
Quando arrivo verso le 8 del mattino, la bancarella è già piena di gente, vecchiette, signore, ragazze, ragazzine, appartenenti a tutti i quartieri e a tutti i ceti della città e spunta perfino, ultimamente, qualche uomo coraggioso e spaurito al tempo stesso che cerca sul banco dei jeans!
Da quando c’è lui sono finiti i tempi in cui una ragazza poteva solo ammirare le vetrine più glamour sognando qualcosa che non avrebbe potuto comprare.
Ed è nata così per me la Colazione da Michelino… la vera e propria gioia di decine di donne impazzite che riescono a comprare un vestito tommy hilfiger a 3 euro o una maglietta stella mc carty a 2!
Le mattine buone si crea un clima familiare, i suoi generosi banchi strabordano di vestiti e l’adrenalina sale…le signore sotto l’effetto di una tale abbondanza così a buon mercato cominciano euforiche a farsi complimenti le une con le altre, a darsi consigli, a scambiarsi vestiti dicendo “questo sta meglio a te”, a chiamarsi tesoro, a chiedersi cosa cucineranno a pranzo – la domanda più amata dalle nostre nonne – poi verso le nove, le impiegate corrono piene di buste negli uffici, raggianti, sperando che il capo non brontoli per il ritardo, le ragazzine corrono x entrare alla seconda ora, e arrivano le mamme che hanno appena portato i bambini a scuola, insieme alle universitarie insonnolite con gli occhialoni da sole giganti e strategici per non mostrare lo sguardo assonnato.
Le mattine cattive invece il clima è diverso, michelino esperto militare ribassa tutto a un euro per svendere gli ultimi vestiti rimasti, strizza l’occhio alle aficionades dandogli la dritta sul prossimo arrivo di nuova splendida merce per tenerle buone, ma l’astinenza da vestiti nuovi e le aspettative tradite aleggiano nell’aria e ha così inizio la guerra.
Si può assistere ad una vera e propria battaglia agli ultimi capi decenti… le donne incattivite cercano di farsi spazio spingendosi, si scusano poi con finti sorrisi di circostanza e gli unici commenti che si scambiano sono tesi nell’estremo tentativo di soffiare la maglietta conquistata dalla vicina, o sono ingrate critiche lanciate a Michele sulla penuria di vestiti.
Se lavorate da quelle parti o siete amanti dei mercati non potete non conoscerlo e per questo non vi rivelerò di più… dopo tutto la colazione da michelino è il mio rituale preferito in questa città perché ne rivela le contraddizioni e mette in luce l’eterna arte di sapersi arrangiare e trasformare di noi streghe beneventane.
3 commenti:
storia straordinaria!
Ma lo fa lo scontrino michelino?
bellissimo articolo...fa venir voglia di fare un giro da questo fantastico soggetto (che io chiamerei omino michelin)..
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