Mo(o)vie Wonderland
Titolo: ”Come Dio comanda”, di Gabriele Salvatores (tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti)
Sottotitolo: Non può piovere per sempre(almeno spero)
…c’erano una volta, nella piovosa, brutta e cattiva landa di Nordest, un papà e un pargolo misteriosamente orfani di mammà (ma dopo 5 minuti dall’inizio della polpetta un’idea sull’assenza -o fuga?- o mammicidio!- della poveretta te la fai) che fieri si battono,nonostante la pioggia, contro i mali del secolo (tipo extracomunitari che ti rubano il lavoro, assistenti sociali che ti costringono al lavoro, lerciume dei poveri, laidume dei ricchi, donne che non ci stanno, donne che ci stanno ma si fanno etcs) ma curiosamente non vengono compresi e sostenuti dall’universo mondo in questa igienica crociata… Ohibò, sarà forse questione di metodo? Sarà mica perché il babbo, intanto che piove, professa un vago penchant hitleriano e l’adolescente chiuso & confuso ne riporta lo zibaldone nei temini scolastici, per poi entrambi frequentare un certo Quattro Formaggi che di mestiere (si fa per dire) aggiunge le sorprese dell’ovetto kinder al mesto presepe che si è costruito in casa?
Ma và, si sa che a Belluno o giù di lì, quando piove, sonotuttiunpòrazzisti (con i razzisti?!mi sto perdendo…) e poi che ci fanno le ragazzine in giro-da sole-la notte-nei boschi (sulle note di “Non sono una signora” ma una con tutte sfighe nella vita)… quindicenni male educate all’ombra dei centri commerciali… che poi infatti quando sono un po’ approssimativamente assassinate i parenti alle esequie gli fanno le foto alla bara con il videofonino!!
Invece babbo e pargolo sì che si vogliono un bene sincero, fra un papagno e l’altro… e vai con l’happy end munito di “Knockin’on heaven’s door” in sottofondo e lacrime in agguato. Come da copione. Come Dio, piovendo piovendo, comanda.
SinteticaMente: Salvatores firma una delle sue opere meno riuscite, tagliando e cucendo un romanzo-fiume che sullo schermo fa acqua da più parti… e mentre le vestali del culto Ammaniti nel cinema ruggivano:” Aaaahhhh!!a pagina 167 era TUTTODIVERSO!!!!!!!!” e gossippavano: “Ma Filippo Timi -quant’è figo- è VERAMENTEIPOVEDENTE????????”non vorremmo (vorrei) infierire dicendo della colonna sonora più invadente di una suocera a Natale, di un cast valido ma scarico (Elio Germano al minimo sindacale, bravo invece l’esordiente Alvaro Caleca) e di un assunto fondante pervaso da sociologismi banali che inevitabilmente sviliscono la materia complessa del racconto… Ops, l’ho detto.
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