22/09/12

Città Spettacolo 2012: Non ti pago!

Esiste un difetto enorme che non tende a correggersi: il lavoro non viene sempre pagato in moneta sonante. Città Spettacolo ne è l'ennesimo esempio, su 415.000€ di fondi, per gli artisti più deboli contrattualmente (i giovani e gli artisti locali) non si è andati oltre i 1500€ a spettacolo per progetti che hanno richiesto mesi di lavoro da parte di decine di persone. Quando solo per i pieghevoli e le locandine sono stati spesi 5100€!!. Fin quando si può pensare che una sistuazione del genere sia ragionevole?
Impegnarsi mesi per uno spettacolo e rimetterci soldi, mentre intorno al tuo lavoro tecnici svogliati, organizzatori autoreferenziali e incompetenti di lungo corso sprecano risorse economiche, non solo è avvilente ma spinge inevitabilmente ad abbandonare un percorso di vita che rischia di portare diritto alla povertà. Non può bastare la sirena della Grande Occasione che viene fornita. Approfittare dell'entusiasmo dei giovani è una volgarità insopportabile.
Lo sanno quelli che vivono organizzando festival? Si rendono conto che se gli artisti si estinguono si estinguono anche i Direttori Artistici e gli Assessori alla Cultura? e lo capiscono i giovani artisti che è tempo di dire NO a chi li sottovaluta?
Bisogna avere il coraggio di cambiare mentalità, avere le capacità organizzative che cancellino per sempre formule di pagamento tipo "è una vetrina importante", "ti fai conoscere", "fai esperienza". L'unica cosa che conta davvero per alimentare la cultura è sapere che puoi abbracciare l'arte come mestiere.
E va detto con forza che fin quando esisteranno lavori non pagati, sebbene appaganti, stiamo parlando di una moderna forma di schiavitù.
Dobbiamo imparare dalla natura: anche l'albero più forte muore senza acqua alle sue radici.






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3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Approfittare dell'entusiasmo dei giovani è una volgarità insopportabile"...è stata la mia frase preferita di questo post. Stupendo perché terribilmente vero

Anonimo ha detto...

hai dimenticato l'altra vergogna, se sei del luogo ti pagano per ultimo, non ti fanno sapere niente, non ti fanno firmare una carta che sia chiara nella scrittura che possa tutelare te, lo spettacolo e anche chi ti ingaggia da eventuali incomprensioni o problemi di altra natura, e se piove quella sera? una pacca sulla spalla, arrivederci e grazia, sarai più fortunato la prossima volta.
Pasquale Pedicini

Anonimo ha detto...

Canti Silvani eh?