Venerdì 27 Andrea Chimenti
Sabato 28 Francesco Forni
La storia e il talento di Andrea Chimenti venerdì 27 e la presentazione del nuovo progetto di un musicista in ascesa come Francesco Forni
Andrea Chimenti in Italia è stato un caposcuola, quando la musica rock indipendente italiana batteva i primi colpi in Toscana c’erano a segnarne l’inizio i Litfiba di Piero Pelù, i Diaframma di Federico Fiumani e i Moda di Andrea Chimenti. Il suo percorso è interessante come pochi e per questo, in attesa del live al Morgana, gli abbiamo fatto qualche domanda
Guardando le tue diverse esperienze artistiche sarebbero davvero tante le domande e le curiosità, ma cercherò di contenermi. Dal punto di vista musicale mi pare che in questi anni ci sia una riscoperta, da parte di giovani gruppi e addetti ai lavori, di quel periodo negli anni ’80 in cui in Toscana, con Litfiba Diaframma, Moda e poi Neon, l’IRA Records, insomma si creava un fertile terreno per un’ondata di musica rock italiana, sebbene ci fossero influenze new wave o punk d’oltremanica era manifesta anche un’aria di novità attraverso gruppi dalla forte identità. Ti è capitato di ripensare a quel periodo, e in che modo?
Quel periodo lo porto inevitabilmente sempre con me…appartiene al mio essere musicista. Il mio primo approccio alla musica è avvenuto in quegli anni di grande fermento e quell’ondata di New Wave fa parte del mio dna di artista, ma devo dire di non essere un nostalgico. Ho vissuto appieno quegli anni e allo stesso tempo sono contento di averli superati lasciandoli alle mie spalle. Oggi faccio cose molto lontane da allora e di questo sono orgoglioso. E’ importante crescere e nel crescere saper cambiare abbandonando sentieri battuti e imboccare nuove strade.Ricordo quegli anni in cui scorreva una forte energia unita alla sofferenza causata dalle difficoltà. Abbiamo dovuto costruire tutto da zero… il mondo “indipendente” era ai suoi esordi e muoveva i primi passi.
Poi si creò un legame, anche fisico attraverso alcuni personaggi, penso uno su tutti Ma roccolo ma non solo, con l’Emilia, e tutti i progetti che prendevano forma intorno al Consorzio Produttori Indipendenti…………legami che tra collaborazioni e nuovi gruppi son rimasti ben saldi anche negli anni a venire…….
Inevitabilmente sono stati anni che hanno creato anche dei legami forti. Con i Moda dividevamo la sala prove insieme ai Litfiba e per un certo periodo con i Diaframma. La sala prove si trovava a Firenze in via Dei Bardi al numero 32. Era una cantina con un’ umidità tale da far sopravvivere un pesce. Tra noi avvenivano scambi e spesso ci aiutavamo prestandoci mezzi o strumenti. Con i Litfiba abbiamo suonato girando la Francia in lungo e in largo. Gianni Maroccolo ci faceva da fonico in cambio di qualche birra quando i Litfiba non suonavano. In un clima di forte intensità, dove ci rendevamo conto di costruire qualcosa di nuovo, nascevano amicizie e collaborazioni che si sono protratte negli anni. Io ho fatto parte del Consorzio Produttori Indipendenti senza sceglierlo…mi ci sono trovato dentro in modo naturale. Da quando i Moda si sciolsero Gianni Maroccolo diventò il mio produttore e da lì a pochi anni nacque il C.P.I.
E poi l’inizio della tua esperienza solista, dopo i 3 album con i Moda e l’avvio di progetti teatrali, e poi anche il cinema……. non posso pensare siano stati incontri casuali, c’è un grosso coinvolgimento nel legare la musica al teatro, alla danza, al cinema, direi più in generale alla sperimentazione
E’ un desiderio abbastanza naturale per un musicista quello di immaginare la propria musica unita ad altre discipline artistiche. Prima di scegliere la musica come mestiere, facevo il disegnatore di cartoni animati. Ho continuato nei tempi successivi ad immaginare la musica per immagini. E’ stato naturale desiderare di unire le mie note ad un film, ad un balletto, ad una installazione d’arte…L’interazione tra le arti crea nuovi mondi e amo vedere le mie canzoni rivestite di nuovo mentre scorrono fondendosi con i fotogrammi di un film. L’ultimo lavoro sperimentale l’ho realizzato lo scorso settembre in Normandia. Si trattava di creare la colonna sonora ad un film prodotto dal ministero della cultura Francese insieme alla compagnia di danza Silenda per la regia di Maraghini/Pacileo. La particolarità era che la colonna sonora doveva nascere durante le riprese del film, terminate le quali doveva terminare anche la lavorazione musicale. Era un gioco di interazione tra cinema, danzatori e musica che si influenzavano a vicenda durante un tempo limitato (circa un mese). Poteva accadere tutto e il contrario di tutto…poteva anche non nascere nulla. Sono stati giorni ricchi di emozioni dove mi sono messo a dura prova e sono tornato carico di nuove energie.
Quali le novità da Andrea Chimenti per il 2009?
A Novembre 2009 è prevista l’uscita del mio nuovo CD. La lavorazione è iniziata in questi giorni e le registrazioni termineranno a Luglio. Questo sarà per me un disco importante…Lo sono tutti, ma questo segna un mio forte cambiamento di vita che influenzerà tutta la lavorazione del CD.Non ne parlo perché è ancora presto, ma ho grandi aspettative su questo lavoro, anche grazie ai musicisti con cui sto collaborando.
Intanto queste date anche in piccoli club, dimensione molto diversa dai teatri, forse più simile a quell’inizio negli anni 80? Sebbene le cose siano molto diverse……
Non sento diverso il mio entusiasmo…anzi, devo dire che con gli anni la voglia di suonare dal vivo è cresciuta. Suonare nei piccoli club mi piace, è la giusta dimensione per la mia musica.
Che tipo di spettacolo, di repertorio ci proporrai al Morgana? e da chi sarai accompagnato?
Al Morgana sarò io al piano e chitarra elettrica e Stefano Cerisoli alle chitarre. Farò un repertorio che va dal mio primo disco ad oggi, ricalcando in parte i brani presenti nella compilation “ChimentidanzaSilenda” il CD + DVD uscito pochi mesi fa in cui ripercorro la mia musica dagli anni ’80 ad oggi insieme alle immagini dei danzatori francesi di “Silenda” per la regia F. Maraghini e M. E. Pacileo. Sul palco ci sarà anche una misteriosa macchina con uno schermo e dal suo interno nasceranno misteriose ombre cinesi…l’ho chiamata “La Machine des Ombres” e l’ho realizzata insieme ad Almasen Artisti Associati. Le ombre accompagneranno le canzoni.
Sabato 28 Francesco Forni
Autore di musiche per film di successo come “Le conseguenze dell’amore” e “Volevo solo dormirle addosso”, di numerosi spettacoli teatrali (Gomorra, Il Custode, Il Feudatario, 4:48 Psychosis...) Francesco Forni è un artista pluripremiato (due volte finalista al festival di Recanati , vincitore del concorso “spaghettimusic” , vincitore del premio della critica “Premio Pavanello 2004”, “Premio Risonanze 2004”, 3° classificato Demo RAI “All’s Top 2005”, 2° classificato Premio Girulà per le migliori "musiche originali" 2003). Numerose le collaborazioni di primissimo piano tra cui James Senese, i 99 Posse, il Collettivo Angelo Mai, Filippo Gatti..."In scaletta canzoni dall'album in uscita "Tempi meravigliosi", dall'album del Collettivo Angelo Mai "Vol 1", versioni di classici dalle recenti uscite discografiche su Nick Drake e su Bob Marley... il resto a braccio: Hendrix, Tom Waits...Francesco Forni vive di musica, con la musica, per la musica da più di dieci anni, ma scopre solo cinque anni fa l'amore per il canto e la gioia delle infinite variabili espressive che la voce offre. Ama interpretare gli autori che lo hanno emozionato e che gli hanno indicato nuove dimensioni, ama con devozione i suoi maestri e gli artisti che arricchiscono la vita degli altri e ama con pari devozione il teatro. Musica e Teatro, passioni che da anni ormai convivono e si intrecciano nella vita di questo artista pieno di talento e da cui nascono canzoni visionarie in cui Francesco assembla note e suoni che attraversano trame teatrali. E sono proprio l'amore, la passione e la gioia che muovono le melodie di Francesco e che le sue melodie restituiscono e regalano a chiunque le ascolti. Una celebrazione, un inno, una festa. Presenta il nuovo lavoro ma porta con sé un bagaglio musicale che nel live trova un canale privilegiato per il bluesman partenopeo trapiantato da qualche anno nella capitale.
Ernesto Razzano
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