29/05/09

morgana live










Sabato 30 Maggio i toscani Malfunk al Morgana

I Malfunk nascono a Firenze verso la metà degli anni Novanta grazie a Federico “Fefo” Forconi e Ugo Nativi, a cui si aggiungono di lì a poco Marco Cocci, vocalist conosciuto anche per la sua carriera cinematografica, da Ovosodo Di Virzì a L’ultimo bacio di Muccino, e in seguito Enrico Amendolia che prenderà il posto al basso di Gianluca Venier che si unirà ai Litfiba. I Malfunk sono una solida realtà dell’underground italiano che negli anni e nelle centinaia di date che hanno accompagnato i vari album si sono fatti conoscere e apprezzare da un vasto pubblico. Del resto le biografie sono di tutto rispetto, a partire da Fefo che torna dalla decennale esperienza statunitense e fonda i Malfunk, oltreoceano aveva militato in bands del calibro di Toxic Reason, Jello Biafra e Ziggy Marley, Ugo Nativi a sua volta aveva suonato con la Bandabardò. Il loro primo lavoro è in inglese, poi con l’ingresso di Marco Cocci nella band si passa all’italiano con l’album “Tempi supplementari”, e Malfunk 2000 che si presenta come un sonoro ambizioso e completo progetto di suoni e parole dominato dalle influenze elettropunk dei Prodigy unite a ritmiche rock torrenziali, il tutto condito con testi visionari e metafisici poco comuni.
Da questa raccolta di brani eterogenei tra di loro, i Malfunk traggono il loro brano più conosciuto “Federico Tu Non Stai Bene”
E’ poi il tempo dell’album “Dentro” progetto accurato ed intenso prodotto da Marco Trentacoste.
Lento, La Mia Sensazione, Sono Il Re diventano i nuovi deflagranti cavalli di battaglia che trasportano i Malfunk verso importanti conferme come il Concerto del Primo Maggio a Roma in Piazza San Giovanni (bissato tra l’altro anche quest’anno) e al Heineken Music Festival di Imola.
Arriva poi il doppio “Fuori e dentro” dove i brani di Dentro verranno arrangiati e suonati con un atmosfera da ensemble acustico dagli stessi Malfunk coadiuvati da interventi fortemente caratterizzati dal violoncello di Alessandro Branca. “Randagi” del 2007 è l’ultimo lavoro dei Malfunk Ecco qualche breve estratto della chiacchierata col bassista Enrico Amendolia

I Malfunk sono ormai un vero e proprio gruppo storico del panorama indipendente (o underground come si diceva una volta), ci sono stati dei cambiamenti negli ultimi anni, c’è un fermento nuovo, oppure è solo aumentata un pochino l’attenzione da parte dei media?
Grazie per lo “storico”, anche se ci ricorda che stiamo invecchiando. E comunque, forse proprio perché siamo dei vecchi, eventualmente ci piace più il termine “underground” piuttosto che “indipendente”…..
Per quanto riguarda i media direi che se è aumentata l’attenzione per il panorama indipendente, è solo per “convenienza”, nel senso che forse non gli resta che occuparsi anche di certe cose… per certi versi lo stesso ragionamento che fanno le Major….. Comunque rispetto a prima c’è molta meno attenzione da parte dei media verso la musica in generale, basta guardare i canali musicali, che ormai passano pochissima musica…. Ma probabilmente in percentuale la musica “underground” viene passata di più rispetto a prima (in proporzione al “main stream”). Però c’è da dire che sono scomparse anche tante situazioni che promuovevano la musica (underground e non)… ad esempio l’assenza di Red Ronnie secondo me si sente…..
Fermenti nuovi non ne vedo dal ’90/91... e in quell’occasione i media ebbero anche un loro ruolo....

Voi suonate tantissimo in giro, da palchi grossi (ultimamente a San Giovanni al primo maggio) fino a piccoli club, sempre rimanendo in tema di panorama indipendente, forse si suona di più ma sempre di più per passione, per come sta cambiando il mondo della musica?
Eh, la passione rimane sempre il motore che ci spinge tutti a non fermarsi…. Senza quella la maggior parte dei gruppi non esisterebbe più… Se poi ti riferisci al discorso economico è ovvio che è quasi impossibile vivere solo di questo… E comunque ultimamente, soprattutto proponendo il set acustico, abbiamo avuto modo di suonare in posti anche piccolissimi ma devo dire che è stato molto molto divertente, in quanto si crea veramente un rapporto diverso col pubblico, c’è un’interazione e una partecipazione maggiore anche se diversa rispetto ovviamente ad un live elettrico.

Siete tutti impegnati anche in altri progetti che hanno a che fare con la musica e non solo, dalla tua Locusta (booking agency), a Fefo che ho visto spesso anche con gli Almamegretta, e Marco Cocci che da Ovosodo in poi ha intrapreso anche la carriera di attore, ma i Malfunk resistono e il legame e l’energia tra voi sembra la base per tutto il resto, sbaglio? Negli anni, progetti in cui qualcuno di noi è stato impegnato ce ne sono stati molti altri, Ugo ha suonato anche con Litfiba, Bandabardò… e insieme a Fefo nei Delta V…. io ho suonato anche con Baustelle, con Piano Magic e altri… Marco porta avanti da anni una cover band dei Pearl Jam che si chiama Not For You, oltre alle tante attività più o meno extra musicali.... Ovviamente dopo così tanti anni subentrano legami che vanno ben oltre la musica… e soprattutto, oltre che tra noi quattro vecchiacci, subentra un affetto particolare verso il progetto stesso…. Non nego che ci siano stati momenti difficili, in cui siamo arrivati anche a prospettare “cose brutte”, ed è proprio in quei momenti che l’affetto di cui parlavo prima viene fuori….. sicuramente avere la possibilità di lavorare in ambiti extra Malfunk, ha permesso ai Malfunk stessi di continuare a vivere.

Che tipo di live ci proponete al Morgana, conosco i vostri suoni e anche le dimensioni del club….
Il set acustico ci sta venendo davvero molto bene e siamo veramente contenti del risultato. In scaletta ci sono diverse chicche, sia per i fan di lunga data che per chi non ci conosce…. Abbiamo riarrangiato “Anima”, un brano di “Tempi Supplementari” che, da quando sono entrato nella formazione (2001) non era mai più stato eseguito, neanche nel set elettrico. Ma ci sono anche alcune cover: dagli immancabili Pearl Jam ai Qotsa, oltre a un divertente medley tra un brano di Dentro e uno dei Nirvana…. testimonianza di quanto ci siamo divertiti a montare questo set. “Federico tu non stai bene” ad un certo punto diventa una bossanova…,insomma, per chi non ci ha ancora visto in questa versione, sarà una buona occasione per vederci in una veste totalmente diversa, pur mantenendo la nostra “vena rock” in diversi momenti i della scaletta.

Che state preparando dal punto di vista musicale per i prossimi mesi?
Ovviamente nuovi brani… stiamo andando un po’ a rilento perché siamo stati dietro alla pubblicazione di “Randagi con un cuore enorme” e poi alla preparazione del set acustico. Ma a breve riprenderemo la stesura dei brani; al momento ne abbiamo circa 5/6 anche se non proprio finiti quindi difficilmente riusciremo a pubblicare il nuovo disco prima del 2010.

Ci vediamo a Benevento allora
Se resistiamo a Catanzaro e Lecce…


Ernesto Razzano
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