11/12/09

Mo(o)vie Wonderland

Titolo: Julie & Julia (di Nora Ephron)
Sottotitolo: Gallina vecchia fa buon brodo, gallina ggiovane ci “piagne” dentro

Bouillabaisse! Manzo alla bourguignon! Quiche Lorraine! Ratatouille (quella del topo… )! Cosa suggeriscono di luculliano queste esclamative espressioni alle vostre papille, papille che -ci giurerei- non hanno mai superato le colonne d’Ercole della baguette? Poco? Pocherrimo? Gnente? O peggio, una palla di neve con la Tour Eiffel in stortignata scala? Ne préoccupez pas vous: è quasi Natale, schiere di capponi attendono al varco l’ingiusta (e sì, sono sempre una vegetariana praticante…) sorte e siete assolutamente in tempo per procurarvi, tramite televendita di Mastrota, un lussurioso set di coltelli nipponici (buoni pure per l’harakiri, nel caso in cui la Befana vi porti il carbone) e candidarvi a francocarnefici (gastronomicamente parlando)…
“Iiiiiiiiiiiiiiihhhhhhhhhhh… !!!!!!!!!!!!!!”
“Gesù… cos’è questo nitrito impressionante??!!”, starete pensando…?
Ma ragà, ma che vi volete improvvisare disossatori col basco dall’oggi al demain? Qui vi ci vuole la Julia del titulo, nient’altri che Julia Child, la carampanissima americana che l’ imperscrutabile consorte Mr Child trascinò dagli United States of McDonald’s fin oltreoceano e che invece di spendersi fino all’ultimo cent fra ateliers, champagne e bonjour tristesse, si prodigò a seguir nitrendo un sofisticatissimo corso al Cordon Bleu e “svortò”: intanto che conduceva imperturbabilmente sulla via del reflusso (gastroesofageo) la piuttosto compiacente metà, scrisse con l’amica Simca (però, scusate… poi dice che uno ironizza…) “Mastering The Art of French Cooking” -summa cum laude di tutte le zepponde- e avvelenò per l’eternità le coscienze culinarie delle sprovvedute connazionali. Perché una, dico io, foraggia dal biberon il suo colesterolo con hot dogs, donuts, marshmallow e altri ameni vessilli del chiavicume ingeribile e poi tiè, una mattina si sveglia e vuole svortare pure lei… “che al lavoro è un pianto, le amiche giornaliste (che categoria infida) mi usano per fare le copertine fighe sulle trentenni sfigate, mio marito è fedele-tenero-carino, quindi mi viene da piangere… sai che faccio? Carbonizzo, in quanto Julie, le 524 ricette di Julia in 365 giorni, preparo un blog di rinforzo con il baccalà che ho sposato e divento in una botta di timer cuoca, scrittrice e neurolabile (su quest’ultimo aspetto, per dirla tutta, mi ero portata parecchio avanti)! E ora, Julia, facciamo amicizia? (diceva così pure Bruno Sacchi della III C!!!)”
Sti ca…, risponde soavemente sul finale la Child, ma che mi sò creata ‘na credibililità e un’ulcera a Mr consorte per farla flambè con una sciacquetta che frigna isterica alle aragoste, va in catalessi con il forno acceso e abbisogna di 37 lezioni di cucito per cernierare il ripieno di un pennuto?
Dai, Julie, non piangere (che te lo dico a fare…): il salto della quaglia dalla fame alla fama l’hai fatto. E con Julia hai un comune un dettaglio mica pizza e fichi, la satollaggine del partner: un diamante è per sempre, l’aerofagia di più.
SinteticaMente: non che ci si attendessero sfracelli, ma a chi ha sceneggiato “Harry ti presento Sally” e diretto “Insonnia d’amore”, una presa di sale in più era legittimo chiederla. Invece ettari di glucosio invadono il palato e -nonostante Meryl Streep superi ad ogni film se stessa (idem Stanley Tucci, j’adore) -armatevi di digestivo Brioschi (un cucchiaio da sciogliere in un bicchiere di frigno Julienne).
Consigliato: a chi non sa neppure che il Bimby… iiiiiihhhhhhhhhhh….fa il dado!!!!
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3 commenti:

Isabella s.p.a. ha detto...

di gusto intervengo.
il film non l'ho visto, ma ho ricevuto un sacco di telefonate da chi l'ha visto per farmelo "assolutamente" vedere.alla fine me lo consigli?
io odio il bimby e pure il dado.


"un diamante è per sempre. l'aerofagia di piu'".svengo ahahaha.

anna lisa ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
anna lisa ha detto...

Ciao Isotta!C'est un plaisir...!SinceraMente: alla svenevolezza di certe scene Nora avrebbe dovuto applicare qualche sano principio di economia (domestica)...se pò vedè (sopratutto per ricettare immorali e cuoche ludiche quali le sottoscritte), però credo sia più interessante "My life in France",l'autobiografia di Julia Child (non so se edita in Italia): trattasi di gran personaggio oltre che grande cuoca... ah,ne approfitto per spacciarti un pò di blog mangerecci (sempre che tu non li abbia già inforchettati): ilpranzodibabette, mollicadipane, comidademama e lacucinadimarble... ma il menù è vasto e come nitrirebbe entusiasticamente Julia: bon appetit!!!!!
(un bacio e torna presto!)