31/01/10

live @ morgana


Venerdì 29 sono ritornati i WAINES, che da semi sconosciuti, fecero innamorare in tanti del loro suono “energetico”, proprio al Morgana. Il loro è un suono blues-rock, arriva dai Settanta, ma sa di essere negli anni Zero, è un suono sporco e acido ma mantiene il tempo del rock&roll, sa essere psichedelico ma anche “duro” Dicono che quello dei WAINES sia rock&roll ridotto a pelle e ossa che si ostina a parlare a voce alta. C’è chi parla di psycho-blues. Altri lo definiscono più semplicemente un blues contaminato, metropolitano e industriale. Ma soprattutto “è un trio, di due chitarre e una batteria che si fa in quattro pur di tenere alla larga quegli strani individui chiamati bassisti”.





Sabato 30 è toccato ai catanesi Feldmann che portano live il loro secondo album, quello della svolta. Si chiama Imaginary Bridge il nuovo disco del duo già noto all’ambiente indipendente italiano grazie al primo lavoro discografico "Watering Trees" e alla prolifica attività musicale dei suoi componenti Massimo Ferrarotto e Tazio Iacobacci, che hanno bazzicato la scena indie in lungo e in largo: il primo con i Loma e nella band di Cesare Basile, il secondo con i Tellaro.
Lasciati alle spalle i toni intimisti del disco d’esordio, i dodici brani di Imaginary Bridge si accendono di blues, scheletrico e zoppicante, romantico e disperato come una serenata d’amore suonata da Captain Beefheart nel cuore della notte. Imaginary Bridge sembra essere il disco della maturità che fa ben sperare per un riscontro positivo oltre i nostri confini, come per effetto di quel ponte immaginario che li collega con il songwriting americano.
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