09/11/10

Noi niente

Lo so come andrà a finire: che sono io il cagadubbi, l’antipatico, il presuntuoso, l’arrogante. Dato che già lo so, evitate di dirmelo.

Ho trovato Vieni via con me ben realizzato, ammetto anche di averlo seguito con un po’ meno attenzione del dovuto causa stanchezza del lunedì sera, ma è stato senz’altro uno spiraglio di luce, ricco di spunti interessanti e frasi a cui è difficile rimanere indifferenti. Un paio di minuti dopo il monologo di Benigni già spopolava su Facebook la pagina “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la biro, quello con la pistola è un uomo morto”, con il faccione sorridente del comico fiorentino che campeggia a tutto schermo, o tempora o mores!

Dicevo, programma fatto bene, ottimo monologo di Saviano su Falcone, interessante la scelta di strutturare la scaletta in una serie di liste (ma l’idea è un po’ “presa in prestito” da Umberto Eco), brillanti gli interventi di alcuni ospiti.
Poi per un attimo mi sono addormentato.

Mi sono addormentato il tempo necessario a realizzare che la mia speranza era che qualcuno tra il pubblico si alzasse e, timidamente, ponesse la fatidica domanda: e poi? Mi sono chiesto, possibile che nessuno faccia suo il problema di quale sia il passo successivo? Perché se è così, se la reazione unica e sola è l’entusiasmo pari a quello che si prova di fronte ad una cena pantagruelica a base di carnazza, il monologo di Saviano su Giovanni Falcone non va oltre i discorsi altrettanto ricchi di spunti interessanti che si affrontano sorseggiando l’amaro del venerdì sera. Se il risultato di tutto è nello share, vuol dire che niente importa e non c’è niente da salvare (per dirla alla J.S. Foer).

Molto meglio degli applausi e degli incitamenti, faceva notare un amico, sarebbe stato il silenzio di un pubblico che non c'era perché troppo impegnato a cambiare il Mondo, l'Italia, il posto dove viviamo lavoriamo e studiamo, il paese dove siamo nati. Perché se quello che ci resta sono le frasi di Benigni da ripetere e le pagine di Facebook da condividere, Saviano ha sbagliato tutto.

Io voglio sempre convincermi che non siamo un paese in cui Berlusconi inciampa su un pelo di figa e noi lì a spingere per farlo cadere, mentre si tiene perfettamente in equilibro sulla mafia e tutti gli altri casini reali che ha, e noi? E noi niente. Se davvero è così, se davvero di fronte alle mignotte e al tradimento del sacro vincolo del matrimonio ci scandalizziamo e di fronte alla mafia noi niente, vuol dire che Saviano anziché raccontarci di Giovanni Falcone avrebbe fatto molto meglio a sciorinare un discorsetto su Ruby Rubacuori e raccontare la barzelletta di Berlusconi che entra in un caffè marocchino (splash). Masi l’avrebbe trovato più pericoloso e Gasparri avrebbe sbiellato chiedendo la chiusura del programma e tirando un cazzotto a Cicchitto, il popolo viola sarebbe già in piazza e gli scavi di Pompei continuerebbero a scendere di un paio di centimetri l’anno, forse soltanto per non vedere.
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6 commenti:

grace ha detto...

Penso che anche Saviano lo condividerebbe e che se certe cose non le hai capite da te non serve un programma come Vieni via con me a spiegartele.

mari ha detto...

Penso che sia stata una trasmissione (interessante) di denuncia, le azioni concrete, alternative, spettano a noi..Smettiamola di cercarle negli altri, tanto meno in una trasmissione televisiva. La parte in cui Benigni ha cominciato a rivolgersi ai mafiosi incitandoli a una "romantica" passeggiata con Saviano, piuttosto che alle minacce di morte, personalmente non mi è piaciuta e penso che abbia ridicolizzato in qualche modo Saviano, banalizzando una condizione di vita seria e non semplice a cui è costretto.

kontrasto ha detto...

ma infatti io non ho imputato nulla al programma, è alle nostre reazioni che mi riferivo..

Eduardo De Cunto ha detto...

Umbè, sostanzialmente concordo con te su tutto. E' odioso che lo squallido libertinaggio di B.(ho usato un eufemismo) finisca per essere percepito come la peggiore delle sue pecche, quasi che essere mafioso fosse meglio che guardare le belle ragazze che a sua volta è meglio che essere gay e così via. Mi conforta che anche Al Capone in fin dei conti andò in carcere per evasione fiscale. Berlusconi cadrà inciampando in un pelo di figa? Da una parte ben venga: se ne va con lo stile che gli si addice!

kontrasto ha detto...

ovviamente meglio che cada su un pelo di figa che non cada affatto, ma resteremmo con un problema di fondo grosso così.

Lorenzo ha detto...

Sono un pessimista, ma quando leggo questo post, commenti compresi, si accende una speranza. Bravi. Vi voglio bbbene :)