Ci sono luoghi comuni
fatti per essere sfatati, altri che sono talmente veri che non
possono in alcun modo essere confutati. Prima di partire mi avevano
raccontato molte cose, gran parte delle quali molto lontane dalla
verità. La leggenda più comune vuole l'Argentina terra caotica e
piena di insidie, ma la prima idea da abbandonare è proprio quella
di un chiassoso e pericoloso Sudamerica. Se c'è un posto in cui non
ho mai ma proprio mai avuto paura è stato proprio questo. E poi ho
trovato tutto così ordinato e disciplinato tanto da rimanerne
sconvolta! Anche la capitale è piena di posti rilassanti: il
giardino giapponese, i parchi di Palermo, Puerto Madero. Silenzio,
pace, bellezza. Per non parlare della cortesia e disponibilità delle
persone (ecco questo è un luogo comune verissimo), tutti super
rilassati che ti mettono una tranquillità addosso che è difficile
far comprendere. Soprattutto a Còrdoba, finanche i cani randagi,
tantissimi e di cui è risaputa la mia fobia, sono placidi come
agnellini. E poi è una città giovane, c'è progettualità e fiducia
nel nuovo, come credo in tutta l'Argentina. Forse ci vuole quello che
manca all'Italia, giovani da inserire in tutti i campi e donne al
potere. Mi sembra che si viva davvero molto meglio di noi ma forse è
molto facile di questi tempi e comunque l'Italia è un altro discorso
e lo lasciamo ad altre pagine.
Tornando a noi...Leggevo
in uno scritto di Borges che passeggiando nelle città argentine di
domenica mattina non vi è altra traccia di presenza se non l'odore
di asado che proviene dalle case. Nella sempre affollata e dinamica
Còrdoba la domenica è proprio come lui me l'aveva raccontata,
silenziosa e impregnata dell'odore della carne alla brace. Così come
il pomeriggio seduta al parco vicino al lago di Alta Gracia, ero
attorniata da famiglie intere che bevevano mate.
Alta Gracia è una
cittadina della provincia di Còrdoba, famosa perché vi abitò il
Che (la casa è oggi adibita a museo). Sostanzialmente una zona
residenziale che ora attira soprattutto un altro tipo di fedeli, pare
infatti che un paio d'anni fa sia apparsa la Madonna di Lourdes!
Qualsiasi sia il motivo si respira una bella atmosfera così come a
Còrdoba nonostante non sia una città granché bella dal punto di
vista estetico (tolto qualche tratto più storico è un po'
un'accozzaglia di stili come ho già detto altrove). Però ti
conquista, inizi a desiderare di percorrere in lungo e in largo le
sue strade pedonali. Lasciata la provincia di Còrdoba sono arrivata
a Buenos Aires...di cui sarà difficile poter raccontare tutto in
poche righe. Come da cliché - ma quant'è vero - bisogna lasciarsi
trasportare dalla città come in un tango. Bisogna perdersi,
camminare quadra per quadra e attraversare San Telmo, El Caminito,
Palermo, Recoleta, Puerto Madero. E ti trovi all'improvviso nel bel
mezzo di una manifestazione, la tipica cacerolada (fanno rumore con
pentole e mestoli) o di un concerto gratuito di un notissimo gruppo
(che tu chiaramente non conosci) o di una qualsiasi altra
sorprendente scoperta.
L'ultima sera hanno
tentato di rubarmi i soldi dalla borsa, è vero, ma ero con la mia
amica argentina che pensavano fosse una donnina delicata ed invece ha
il miglior destro della provincia di Buenos Aires e così mi ha messo
k.o. la rapinatrice! Furto sventato possiamo concludere i miei giorni
argentini con un immancabile tango. Andiamo alla Confiteria Ideal, un
posto che sembra il titanic sommerso con ancora i suoi passeggeri
dentro...il mio maestro di tango ha tipo 1000 anni ma proprio per
questo è tutto così surreale e divertente.
...Per la prima volta mi
sembra che le parole non riescano a raccontare davvero quanto questo
viaggio mi ha mostrato un altro mondo, un altro modo di vivere, con
la gente più bella che abbia mai incontrato. È ancora il Nuovomondo
e noi la Vecchia Europa...e forse sarà sempre così.
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