beneventanamanera: Conoscete la storia della Palla di Piazza Roma? eccola qui...

Il progetto completa, insieme all’arco di Traiano, quella parte da riqualificare del centro storico, due punti focali che consentono di farci città d’arte e di turismo e che possono e devono essere una spinta per la nostra comunità.
(Fausto Pepe, sindaco di Benevento, 7 marzo 2009)

Sono passati ormai più di quattro anni da quando la nuova sistemazione di Piazza Roma è stata inaugurata e in questo lasso di tempo l'elemento che più di tutti suscita oggi sdegno è la fantomatica Palla che giace ormai semidistrutta al centro della Piazza.

Si dirà che è colpa dei teppisti, dell'inciviltà, addirittura della movida.

Forse occorre però ricordare la storia della Palla, perché si scopre qualcosa che individua chiaramente il Vandalo responsabile di questo scempio.

Il progetto di Piazza Roma, realizzato con la consulenza del professor Nicola Pagliara, doveva essere arricchito dalla presenza di un obelisco marmoreo e di una fontana. Naufragata subito l'ipotesi di realizzare il fallico obelisco, è rimasta in piedi l'idea di realizzare una fontana in marmi policromi progettata dallo stesso Pagliara. Il punto fu che però i soldi non c'erano per soddisfare questo capriccio, o forse erano finiti per altri rivoli.

Fu così che si decise che in attesa di un nuovo finanziamento ad hoc, furono comunque realizzate le predisposizioni degli allacci per la fontana, per poterla realizzare in una seconda fase allorquando si sarebbe reso diponibile un apposito finanziamento. Nel frattempo, lo spazio destinato ad ospitare la fontana con sfera policroma in marmo è stato occupato da una base di legname delle dimensioni delle vasche sulla quale è stata collocata una sfera in rame.

Dunque la Palla fu realizzata come opera temporanea, e come tale non ha retto all'improvvisa promozione a monumento. Oggi nessuno parla più della fontana di marmo, e la Palla, sfinita dopo aver resistito ogni oltre più rosea aspettativa, chiede disperatamente di essere alleggerita dall'incombenza di farsi immeritatamente monumento, ed è un pericolo perché in disfacimento, non le si può chiedere di più. Lasciarla lì è l'atto vandalico che dobbiamo scongiurare. Al suo posto sarebbe meglio mettere un alberello.

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