27/01/14

Tornare dagli U.S.A.

Refill...è il termine per indicare la ricarica di bevande in America: ogni qualvolta ordini da bere un caffè, una coca, un succo di frutta, appena finisci ti ricaricano (gratis!). È una di quelle piccole cose da imparare prima di sedersi a tavola, insieme al termine giusto per indicare le uova all'occhio di bue, vale a dire le “eggs sunny side up”! Ogni viaggio si compone anche di queste piccole cose, non meno importanti del carico di meraviglie con cui si torna a casa. Il più delle volte mi convinco che il posto che ho lasciato sia un posto migliore per vivere, stavolta non è successo: negli Stati Uniti non ci vivrei. Eppure...
ho trovato molto divertente quanto l'America sia spesso davvero un'americanata, con la bandiera fuori ogni casa, le bambole fatte su misura ad immagine e somiglianza delle bambine, le manie di grandezza su ogni cosa (qualsiasi cosa è gigantesca, finanche l'acqua si vende in boccioni tipo candeggina!), il voler stare sempre a vista (pure negli studi televisivi). Ho trovato favolosa l'efficienza con cui ogni cosa è organizzata, compreso il convegno, dove pure Balotelli è diventato oggetto di studio. Ho trovato strepitoso che il rimborso spese sia avvenuto nel minor tempo possibile, mi è bastato entrare nell'hotel di riferimento di Michigan Avenue, rilasciare la mia “picture ID” e ricevere la busta di dollari (che divertimento!).
Ho trovato molto emozionante salire al 96 piano di un grattacielo e vedere tutta la città sotto di me. Ho trovato troppo divertente sentirsi continuamente su un set: è davvero tutto come ce l'hanno fatto vedere in tanti anni di film e telefilm, e ti capita di stare in un parco con la sbarra e il poliziotto di guardia con le case tutte uguali tipo Edward mani di forbici, o nei corridoi vuoti di un hotel con la moquette anni '70 e la neve fuori tipo Shining...Ho trovato incredibile che un supermercato valga quanto una visita in un museo per tutto quello che ti permette di capire, e ho trovato impeccabile il modo che hanno di organizzare i musei veri. Ho trovato ancor più bello girare con il 4x4 dei nostri amici beneventani che ci raccontavano del loro anno americano, mentre la radio dava il meglio del rock di tutti i tempi e percorrevi quelle strade dai nomi tanto familiari quanto lontanissimi fino a poco prima.
E quindi si, magari non è un posto dove vivere per sempre, ma di sicuro te ne vai che ne vuoi ancora...please, refill!










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