15/03/14

Nadea e Sveta

Tornano gli appuntamenti cinematografici de “Il mulino del cinema”, la rassegna curata da Marialaura Simeone presso il mulino Pacifico, che, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e in collaborazione con la Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) ha presentato il film “Nadea e Sveta” della regista Maura Delpero.
Il film racconta la storia di due donne moldave emigrate in Italia per ragioni economiche. Quando Sveta riesce a tornare in Moldavia e a ricongiungersi con la figlia, nel frattempo affidata alla nonna, Nadea rimane da sola a Bologna, ma l'amicizia e la solidarietà fra le due donne sarà in grado di resistere alla distanza. La vicenda é raccontata con grande delicatezza e rispetto, senza enfatizzare sulla drammaticità della distanza dagli affetti che caratterizza la vita delle protagoniste (e dei migranti in genere).
Dopo la proiezione del film, é intervenuta la regista Maura Delpero in collegamento Skype la quale, durante la sua esperienza di docente, ha avuto modo di lavorare con i migranti e di vedere da vicino situazioni simili a quelle descritte nel film. La regista ha spiegato come, nel trattare le vicende delle due protagoniste, abbia cercato di non utilizzare uno stile documentaristico nel senso classico del termine, perché le interessava innanzitutto coinvolgere lo spettatore a livello emotivo, anche attraverso l'uso della musica e della fotografia. Le donne dell'Est Europa come Nadea e Sveta si trovano a dover essere molto forti e indipendenti perché provengono da un contesto fortemente maschilista ma, allo stesso tempo, rivestono un ruolo fondamentale per le loro famiglie che sostengono con il proprio lavoro. Queste donne sono costrette, al fine di poter garantire una vita migliore ai propri figli, ad affrontare i problemi legati all'integrazione in un nuovo contesto sociale in cui la figura del migrante viene spesso guardata con diffidenza e pregiudizio, per questa ragione, come per Nadea e Sveta, per i migranti diventa essenziale fare fronte comune.
Proprio sulla difficoltà d'integrazione si é concentrato l'intervento, precedente la proiezione del film, con Rossella Del Prete, dell'Università degli Studi del Sannio e presidente della Fidapa, ed Enza Roberta Petrillo, ricercatrice dell'università La Sapienza di Roma, già ospiti, in mattinata, del Liceo Scientifico G. Rummo per l'incontro dal titolo “Riscriviamo l'otto marzo.Tra storie di migranti e nuove pratiche di convivenza. Quali politiche per la piena inclusione della donne migranti”. La dott.ssa Petrillo ha ribadito la difficoltà dei migranti a inserirsi nel contesto italiano (ma non solo), e ad essere considerati come risorsa economica e spesso, invece, divengono oggetto di sfruttamento e discriminazione (quest'ultima favorita ancora di più dall'approvazione di alcune leggi sul tema dell'immigrazione). Il rapporto con i migranti viene gestito meglio nelle piccole realtà di provincia, pertanto, la Petrillo ha augurato alla città di Benevento di poter rappresentare un esempio positivo per il Sud nel campo della convivenza e dell'integrazione.

(Rita Della Pietra)
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