Da un po' di tempo per apparire persone di cultura sembra sia diventato inevitabile citare due cose: le patatine fritte e la chiusura dei cinema e teatri. Sottolineate queste due cose in una qualunque discussione ed avrete la approvazione unanime di chi vi ascolta. Magari sono anni che non andate a teatro, ma nessuno ci farà caso: infatti sono anni che a teatro il pubblico è un centesimo di quelli che vorrebbero sette teatri aperti in una piccola città.
In realtà devo dire che i teatri aperti a Benevento ci sono: Teatro Massimo, Mulino Pacifico e Magnifico Visbaal. Ma non solo, perché piccole rappresentazioni teatrali si tengono sporadicamente in altre location, come il Depistaggio, Circolo Bukó, Magazzino Tre, e altri posti che neanche conosco.
Se poi parliamo di cinema, a ben vedere ci sono due multisala per un totale di 14 sale, entrambe hanno un sito con orari, programmazione, informazioni sul film, tessere fedeltà. Se poi proprio non vi piace la torbida multisala sono anni che a Benevento si organizza il Mulino del Cinema, con proiezioni ed incontri con gli autori ( a proposito dove eravate quando é venuto Marco Bellocchio? ), c'è da un anno il LabUS, che proietta film del circuito indipendente, e ci sono una miriade di cineforum, ma anche internet, la TV, i dvd. E se 10 anni fa avevamo due sole sale cittadine piene di spettatori, c'è da dire che in città oggi abbiamo più registi e attori che spettatori. E non credo che sia una male.
Il punto vero è che il mondo sta cambiando, anche il mondo apparentemente immutevole della piccola città di provincia, e alle volte i cambiamenti fanno paura o disorientano, soprattutto se demograficamente gli under 30 sono di meno e più squattrinati degli over 60.
Insomma, gli eventi culturali non mancano, hanno solo cambiato casa, modi per essere usufruiti e soggetti proponenti. Sarebbe giusto che da questo momento più che parlare delle attività che chiudono, si cominci a raccontare tutto quello che di vivo, nuovo e interessante comunque c'è e ci sarà sempre.
Z
In realtà devo dire che i teatri aperti a Benevento ci sono: Teatro Massimo, Mulino Pacifico e Magnifico Visbaal. Ma non solo, perché piccole rappresentazioni teatrali si tengono sporadicamente in altre location, come il Depistaggio, Circolo Bukó, Magazzino Tre, e altri posti che neanche conosco.
Se poi parliamo di cinema, a ben vedere ci sono due multisala per un totale di 14 sale, entrambe hanno un sito con orari, programmazione, informazioni sul film, tessere fedeltà. Se poi proprio non vi piace la torbida multisala sono anni che a Benevento si organizza il Mulino del Cinema, con proiezioni ed incontri con gli autori ( a proposito dove eravate quando é venuto Marco Bellocchio? ), c'è da un anno il LabUS, che proietta film del circuito indipendente, e ci sono una miriade di cineforum, ma anche internet, la TV, i dvd. E se 10 anni fa avevamo due sole sale cittadine piene di spettatori, c'è da dire che in città oggi abbiamo più registi e attori che spettatori. E non credo che sia una male.
Il punto vero è che il mondo sta cambiando, anche il mondo apparentemente immutevole della piccola città di provincia, e alle volte i cambiamenti fanno paura o disorientano, soprattutto se demograficamente gli under 30 sono di meno e più squattrinati degli over 60.
Insomma, gli eventi culturali non mancano, hanno solo cambiato casa, modi per essere usufruiti e soggetti proponenti. Sarebbe giusto che da questo momento più che parlare delle attività che chiudono, si cominci a raccontare tutto quello che di vivo, nuovo e interessante comunque c'è e ci sarà sempre.
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