19/07/17

Benevento. L'immagine urbana nei secoli

Ha aperto alle 11.00 di martedì 18 luglio 2017 presso le sale espositive della Biblioteca Provinciale “A. Mellusi” nel capoluogo sannita la mostra bibliografica “Benevento – L’immagine urbana nei secoli”, curata dalla Epsilon Cooperativa di Servizi per i Beni Culturali per conto della Provincia di Benevento.

La Mostra, che resterà aperta sino al 28 luglio, intende illustrare l’evoluzione e sviluppo della forma urbis di Benevento nel tempo, dal XV alla prima metà del XX secolo, ricorrendo alla testimonianza delle fonti iconografiche e bibliografiche.
Il percorso espositivo, secondo le intenzioni dei curatori, si avvale di riproduzioni ed originali della cartografia storica della città (mappe e cartografia catastale), stampe ed incisioni di vedute immaginarie e prospettiche, con esemplari provenienti anche dal Museo del Sannio, fotografie d’epoca e volumi antichi e moderni, a supporto della comprensione dei processi di trasformazione urbanistica della città.
L’immagine della città attraverso i secoli ci viene restituita grazie ai racconti dei viaggiatori del Grand Tour e all’occhio degli artisti presenti a Benevento soprattutto fra XVIII – XIX secolo, dando voce ai luoghi di rappresentanza ufficiale o di culto, come la Rocca dei Rettori, Santa Sofia e il Duomo, o ai monumenti simbolo quali l’Arco di Traiano, che definiscono il volto riconoscibile del centro abitato, ma anche agli angoli più nascosti e non meno suggestivi come le vedute di Via Posillipo e dei pontili medievali.

Questa mostra mi ha fatto ritornare in mente una delle Città Invisibili di Calvino, che vi ripropongo qui:

A Maurilia, il viaggiatore è invitato a visitare la città e nello stesso tempo a osservare certe vecchie cartoline illustrate che la rappresentano com’era prima: la stessa identica piazza con una gallina al posto della stazione degli autobus, il chiosco della musica al posto del cavalcavia, due signorine col parasole bianco al posto della fabbrica di esplosivi. Per non deludere gli abitanti occorre che il viaggiatore lodi la città nelle cartoline e la preferisca a quella presente, avendo però cura di contenere il suo rammarico per i cambiamenti entro regole precise: riconoscendo che la magnificenza a prosperità di Maurilia diventata metropoli, se confrontate con la vecchia Maurilia provinciale, non ripagano d’una certa grazia perduta, la quale può tuttavia essere goduta soltanto adesso nella vecchie cartoline, mentre prima, con la Maurilia provinciale sotto gli occhi, di grazioso non ci si vedeva proprio nulla, e men che meno ce lo si vedrebbe oggi, se Maurilia fosse rimasta tale e quale, e che comunque la metropoli ha questa attrattiva in piú, che attraverso ciò che è diventata si può ripensare con nostalgia a quella che era.
Guardatevi dal dir loro che talvolta città diverse si succedono sopra lo stesso suolo e sotto lo stesso nome, nascono e muoiono senza essersi conosciute, incomunicabili tra loro. Alle volte anche i nomi degli abitanti restano uguali, e l’accento delle voci, e perfino i lineamenti delle facce; ma gli dèi che abitano sotto i nomi e sopra i luoghi se ne sono andati senza dir nulla e al loro posto si sono annidati dèi estranei. È vano chiedersi se essi sono migliori o peggiori degli antichi, dato che non esiste tra loro alcun rapporto, cosí come le vecchie cartoline non rappresentano Maurilia com’era, ma un’altra città che per caso si chiamava Maurilia come questa.

Italo Calvino, Le Città Invisibili


DURATA: 18/28 luglio 2017

ORARI DI APERTURA:
-lunedì e venerdì: 8,30 – 13,00;
-martedì, mercoledì, giovedì: 8,30 – 13,00 / 14,45 – 17,45.
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