Un'ingombrante spalla per Benvegnù

Sabato 17 gennaio 2009. Roma. Circolo degli Artisti, per la prima volta , su consiglio di un'amica, vado ad ascoltare tale Paolo Benvegnù da Arezzo (no non è un Santo e nenache un personaggio dei racconti di Canterbury). Comunque, comincia il concerto, grande grinta, dopo due brani il Nostro gronda sudore come una fontana, annacquando di umori assai personali un parterre di fanatiche donnine (c'era anche una nostra conoscenza, ma è un intellettuale, non posso sputtanarla così!).
E' al terzo pezzo che, finalmente, mi accorgo di Lui. Polistrumentista (pianola roland, chitarra elettrica fender, viola destrutturata (Armani ?) lì di lato, impossibile sdrammatizzarlo, ci vorrebbe un elefante bianco. In fin dei conti...tenerissimo. Tra me e me penso "Benvegnù, un Giancarlo Giannini un pò EMO (causa il ciuffo sale e pepe sulla faccia), certamente all'uscita sara inondato dalla foga ormonale di vogliose fan incattivite mentre ci sarà qualcuno (Lui) che al massimo verrà scambiato per Abatantuono o riceverà complimenti da nerd pazzi della sopracitata viola ... triste destino delle spalle." Eccolo a voi...