16/11/09

Mar di male

Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare


(G.L.)



Non sto pensando a niente.
E' come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente...


(F.P.)
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1 commento:

3x7 Strega a Fette ha detto...

Ognuno ha le proprie solitudini, forse annerite, forse incrostate di colori sul fondo di un abisso per gli altri inconoscibile. Ognuno ha le proprie solitudini, incancellabili ma strutturali come travi di cemento in una soffitta disabitata.