18/12/09

CHE LA FESTA COMINCI


Stavo leggendo questo ultimo libro di ammaniti quando sul finire di pag 82 mi imbatto in una citazione dell'amata città che ci ha dato i natali, e mi soffermo a riflettere su quella che è la percezione di benevento al di fuori dei suoi confini.

A chi si è trovato a viaggiare o stare lontano per un pò, sarà capitato qualche volta di nominare la propria città, fosse solo per rispondere alle fatidiche domande "chi siete? - quanti siete? - da dove venite?". Un fiorino. Probabilmente in giro la stima per benevento è inferiore a un fiorino.
La città, anzi il paese (x natale torni al paese?), è avvertita come qualcosa di lontano, ai confini del mondo, anzi come un posto che si trova in una terra nebulosa e non ben definita da qualche parte verso macerata, ascoli, potenza, o giù di lì. Altre volte, tratto in inganno dall'accento, l'interlocutore pensa che tu sia semplicemente un napoletano, al massimo ti chiede: ma c'è il mare?
Anche ammaniti nel suo libro, dovendo fare un esempio di qualcosa che è fuori dal mondo ricorre a bn. Infatti sta raccontando qualcosa che tutti conoscono da tempo, lo sa suo padre, lo sa sua madre, lo sanno tutti i suoi parenti, (anche quelli più lontani) .... anche quelli di benevento. E riferendosi a costoro specifica "quelli di bn, che l'avevano vista una volta sola", perchè si vede che questi abitanti di benevento non solo vivono in un posto lontano ma faticano pure ad uscirne volentieri. E sembra che questi esseri non siano proprio delle gran cime, infatti di fronte a qualcosa di evidente, ammaniti dice che lo sanno e percepiscono tutti, anche i bambini, ... anche quelli di benevento.

Mah?!! alla fine le cose lontane portano con se anche un certo fascino del mistero; siamo quasi a natale, che, al paese, la festa cominci, alla beneventana manera.
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4 commenti:

kontrasto ha detto...

io dico solo "mah".
non è orgoglio o niente di simile, tanto più che io non sono esattamente di Benevento, ma Benevento sta ad uno sputo dalla A1, è una città universitaria in costante (anche se lenta crescita), non avrà degli amministratori illuminatissimi, ma permettetimi di dirlo, dopo aver visto numerose città italiane, non sono i peggiori che potessero capitare. Insomma, tutto questo per dire che definire Benevento un posto "fuori dal mondo", mi pare un po' una forzatura.
Io ad esempio trovo che Rovigo, per dire, sia molto più fuori dal mondo di Benevento.

Lala ha detto...

Anch'io credo ci siano città molto più tristi e fuori dal mondo della nostra...eppure c'è chi non sa nemmeno dove si trovi e come sarà mai fatta questa città avvolta dalla nebbia! Mah...la nebbia svela molte più cose a quelli che sono in grado di vederle!E ricorderei ad Ammaniti che il suo bel premio strega lo deve anche a questa città!Ma forse che l'abbia inventato Guido Alberti con la Bellonci lo sanno...solo i beneventani!In ogni caso è molto divertente trovare la nostra città dimenticata nei libri; qualche tempo fa' ad esempio una scrittrice di terni ha ambientato un horror qui :)!

piergiorgio ha detto...

Ritengo che il senso reale della citazione sia: i parenti di Benevento "l'avevano vista una volta sola", quindi sono scaltri, intelligenti e di grande acume. In più la citazione nel libro dimostra che Benevento è tutt'altro che sconosciuta, anzi potrebbe essere un omaggio per il premio Strega ricevuto dallo scrittore. Magari Ammaniti stava scrivendo il libro proprio nei giorni in cui era a Benevento per la presentazione dei finalisti e così i parenti li ha immaginati qui.
io assolvo Ammaniti.
Può continuare a scrivere! ahaha

antonio ha detto...

grazie, ora posso ricominciare a leggere il libro senza remore e forzature!!