27/01/10

I viaggi di Penelope/Wiennovelle und Salzburg # 1

Da cosa si può cominciare per raccontare un viaggio? I luoghi rimandano sempre ad altri luoghi, ad altri percorsi, ad altri volti e ogni viaggio viene accomunato ad un altro per un qualsiasi motivo, le città rimandano ad altre città del tutto diverse o molto simili e in qualche modo sempre alla nostra quotidianità...Non è facile cogliere l'anima di una città che non si è mai vista prima, soprattutto se mancano le persone, che di un luogo fanno molto...Le città sono esseri femminili e si danno troppo o troppo poco. Vienna è una città estremamente erotica ed onirica. Erotische...già il termine è assolutamente evocativo e connotativo. Klimt era viennese e dai suoi quadri trasuda un erotismo incredibile. Nelle tre età la giovane donna con la bambina è la sintesi della sensualità: la sessualità che crea la vita. Malher ha scritto una delle sinfonie più intense che abbia mai ascoltato, Freud ha inventato a Vienna la sua psicanalisi così legata al sesso. I sogni e il sesso...e la notte viennese: la Traűmnovelle di Schnitzler. La Vienna decadente di Liliani Cavani ne Il portiere di notte, la Vienna di Lubitsch e di Pabst...i wűrstel dei tanti stand per la città che ti mettono in quei panini caldi svuotati della mollica. Vienna è la città del barocco, del liberty e di visionari come Hundertwasser e Gűnther Domenig, che ho scoperto di adorare per un motivo ben preciso: un paio di settimane fa ho sognato che il mio fidanzato mi portava a vedere una città che aveva appena costruito (bellissima) e le case del mio sogno erano somigliantissime a quelle di Domenig. Non a caso, ho letto, in lui è fondamentale la componente onirica (sua e mia anche se non lo sa!) Ma il mio fidanzato costruirà case che forse mi stupiranno ancora di più o quanto meno alimenterà sicuramente i miei sogni :)
Vienna è una donna che si è saputa difendere e quindi ha mantenuto intatta la bellezza di un tempo coniugandola con la modernità, ha un erotismo puro. Napoli ad esempio è una città che è stata violata e violentata troppe volte per essere ancora pura, Benevento era Iside-la Grande Madre, eppure tanti secoli di papato l'hanno completamente addormentata. Salisburgo è una cittadina romantica e tenera, che al suo illustre cittadino ha creato un museo sul niente: capelli che forse non sono suoi, le medicine della famiglia Mozart (aberrante), spartiti del figlio sfigato, una stanza con i quadri e il soffitto messo al contrario (quella proprio non l'ho capita!). È un presepe vivente sotto una coltre di neve. Vienna è la città a cerchi concentrici, dal centro barocco delle signore imbellettate al centro più nuovo dei creativi moderni. Delle passeggiate nella solitudine assoluta e degli spazi dove esistono solo bambini. Tra Vienna e Salisburgo tendono a dividere gli spazi: il Quartier Museum ha vari musei al suo interno e gli spazi per l'architettura, il teatro e la danza. E lo spazio dedicato ai bambini. A Salisburgo in unici complessi mettono il ristorante chic, la birreria chiassosa, e il pub per i giovanissimi (da cui un ragazzino ha pensato bene di uscire per andare a vomitare nel ristorante degli adulti ricchi e pallosi!) In hotel c'è il piano per chi vuole dormire fino a tardi, in cui si può fare colazione a qualsiasi ora. In teatro i biglietti partono da tre euro, per chi proprio non se lo può permettere, che viene però relegato in un posto che sa di deportazione, un po' come le sale fumatori degli aeroporti, luoghi tristissimi e sporchissimi dove tutti fumano compulsivamente e con l'aria di chi si sente in colpa e non sa perché. A proposito di deportazioni: c'era tra i souvenir una serie di soldatini con i grandi della storia austro-tedesca e al centro c'era Hitler! Ma si può? Hanno uno strano modo di esportare la cultura del proprio paese! Mancano i negozi di prima necessità e non so come si spieghi: mi è stato impossibile trovare un supermercato o anche un tutto a 50 centesimi e un ottico. Però nei bagni dei locali trovi spesso distributori di preservativi e di giochi erotici per donne (ma minuscoli, non so a cosa possano servire!)...in quelli degli uomini non so cosa c'è...Soprattutto alcuni quartieri sono pieni di ristoranti italiani, tanto che sono stata costretta anch'io a mangiare la pizza a Vienna (ma come la pizza a Vienna? Sicuramente meglio di Peppe a 5 euro) ma il tipo del carrello sul treno Vienna-Salisburgo alla mia richiesta di un caffè espresso non faceva altro che ripetere “italiana-espresso ahhahah”...ma cosa c'è tanto da ridere, non capisco...e aveva finito l'acqua, lo volevo uccidere. Mi aspettavo grande musica elettronica dalla città che ha dato i natali ai Kruder & Dorfmeister ma l'unica cosa che ho ottenuto in uno dei locali più rinomati in materia è stata due coreane che mi volevano rimorchiare!
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3 commenti:

Claudia ha detto...

ke bello piccola!!! mi venne voglia d vedere vienna! ma foto???

Lala ha detto...

:)! foto mi si impallò iphoto ieri e mi scocciavo di riavviare! Poi le metto!

Gae ha detto...

espresso?
italiana?
haiuaauaiaiaiaiahaaha!

lalì, però se ci pensi gli spartiti del figlio sfigato erano un affarone....dovevi prenderli!