02/02/10

Lo cunto di De Cunto

Salve a tutti cari lettori, io sono Eduardo e, purtroppo per voi, inauguro oggi una nuova rubrica di racconti.
Chiudo scusa per l'offesa arrecata alla specie animale dell'homo sapiens sapiens con tale gesto sconsiderato.


Le vie del signore sono infinite


Come al solito mi ritrovai a quella sorta di appuntamento con me stesso. Con quella specie di coscienza sopita che riemerge in certe occasioni. Quando, discostandomi un attimo dalla torma, mi ritrovo a tu per tu con me stesso, e ho modo di rallentare il pensiero, il respiro, i battiti cardiaci. Quando, assorbito dal mondo delle cose e delle persone, me ne tiro un momento fuori, per guardarle e guardarmi dall’esterno.
Insomma, quando nel mezzo di un festino, di un uscita tra amici, di un concerto, mi chiudo un attimo in bagno a pisciare.
Così quella volta. Smisi di ballare, tutto brillo, tutto sudato, tutto allegro e andai in bagno. A voi capita mai? A me sempre. Avere la sensazione che parte di me dimori nei cessi dei locali, o delle case; come se lei rimanesse sempre lì, stabilita in quella dimensione alternativa, e io l’andassi a trovare aprendo la porta, di tanto in tanto. E, ad un tratto, quando siamo soli, mi dice: “Ciao Eduardo. Ecco, ti vedi? Sei ad una festa, ti stai divertendo e sei tutto preso dall’euforia. Adesso, piano piano, riemergi da questo stato e prendi coscienza di due o tre cose. Tra un paio d’ore ti ritirerai ed andrai a letto. Domani mattina ti sveglierai, probabilmente con il mal di testa, ti metterai a studiare e riprenderai la tua vita di sempre.”
E’ un po’ cacacazza questa parte di me, ma infondo ha ragione. Del resto lo dice la parola stessa: “divertirsi”, ovvero dis-trarsi, tirarsi un attimo fuori dai problemi quotidiani in una momentanea e ristoratrice perdita di coscienza.
Ad ogni modo di solito chiudo la cerniera, mi congedo e torno a “divertirmi”.
Ormai ci ho fatto l’abitudine, e quasi me ne scordo che è lì…. ma basta che alzi la tavoletta del cesso che..….ecco, di un tratto la percepisco: è una sensazione quasi fisica. “Oh, è vero, tu sei ancora qui” penso. E poi in realtà le sono affezionato, diamine, in fondo è me stesso! O forse no? Forse non è me stesso. E’ proprio quello che scoprii l’altra volta, come mi apprestavo a dirvi.
Come al solito, dunque, mi ritrovai a quella sorta di appuntamento con quella che percepivo essere la mia coscienza, proiettato nella sua dimensione ornata di mattonelle a fiori e liquami vari. Iniziai a fare pipì e sentii:
- Psss
- Occupato- risposi.
- Hei tu, psss, mi senti?- continuò la voce
- Occupato!
- Ho capito, ho capito, lo so, ti vedo
- Ma chi è?
- Sono Dio
- Ma stai zitto!
- Sono Dio ti dico, credimi -
Io feci la scrollata, mi risistemai il pacco e aprii la porta per vedere chi era il cretino che rompeva le palle. Ma non c’era nessuno.
- Hai visto? Sei come San Tommaso! Chiudi quella porta che ti devo parlare. -
Io, tutto impaurito, obbedii, pensando che stavolta avevo davvero bevuto troppo.
- Ma io manco ci credo in Dio - mi lasciai scappare
- Lo so, siete in tanti e siete una brutta razza! Ma che guardi in aria?
- Eee….non lo so. Te. Non sei in cielo?
- Ma quando mai! Sono qui
- Qui dove?
- Qui, qui giù -
Stavo perdendo la pazienza. Guardavo a terra, ma non c’era niente. O meglio, qualcosa c’era, ma non era esattamente sostanza divina!
- Qui, qui nel cesso, rincoglionito!
- Nel cesso?!
- Nel cesso, nel cesso. Vi ho sempre dato indizi al riguardo
- Indizi?
- “Nel cesso? Indizi?” Che fai, il pappagallo? Prima cosa ti sei mai chiesto perché i momenti di maggior benessere sono quelli sul cesso (in tutti i sensi intendo, e tu ne sai qualcosa)? E perché le idee migliori vengono sul cesso?
- Beh, in effetti adesso che scrivo sono sul cesso - pensai
- E poi ho detto o non ho detto che sono in ogni luogo? Voi ve ne siete usciti con la storia dell’ubiquità, ma siete pazzi? E come faccio?! Volevo dire che non disdegno nessun luogo, neanche il cesso, mi adatto, e infatti sono proprio qui
- E, scusa, “Padre nostro che sei nei cieli”?
- Che sei nei cessi! Nei cessi! La traduzione dall’Aramaico non è mai stata il vostro forte!Come quando vi siete inventati la moltiplicazione dei pani e dei pesci, che cosa assurda!.....Quello alle nozze di Luana si è abbuffato a tal punto che ha triplicato i piatti sporchi, tutto qui!
- E perché nei cessi?
- E dove pensi che vada a finire tutta la cacca che producete? Davvero credi alla storia del mare? Sareste sommersi di merda! Sono io che la faccio scomparire con i miei poteri. E’ la mia funzione primaria, e quindi per essere più vicino al lavoro mi sono trasferito qui. Certo devo un po’ trascurare i bambini che muoiono di fame e tutte le guerre qua e là, ma meglio che essere sommersi di merda, no? Mica posso fare tutto io
- E il sistema fognario?
- Ecco, vedi? Vuoi uomini non capite un cazzo! Gli ingegneri pensano che mettono quattro tubi e la cacca non c’è più. Se non ci fossi io qui! E ve l’ho pure detto più volte, attraverso i miei ministri, che la scienza deve arrestarsi davanti alle verità teologiche!
- Sì, vabbè, ma pensavo che il discorso riguardasse l’evoluzionismo, o la teoria del big bang….
- Ma quando mai! La “grande verità teologica della smaterializzazione della cacca”, non ve ne ha parlato Woitila?
- No, veramente no
- Aaah, come al solito non hanno capito niente, quei vecchi rincitrulliti. Sapessi che quando Carol mi viene a trovare schizza da tutte la parti!”
- Quindi non ce l’hai mai avuta con Galileo?
- Guarda, lasciamo perdere la vicenda di Galileo che già sto storto di umore
- E….scusami se sono indiscreto…non ti fa schifo vivere nel gabinetto?
- E che me ne frega a me, io sono immateriale, mica mi sporco
- Ah, capisco….
- Aprite?!- si sentì bussare forte alla porta.
In effetti, preso da quell’incontro senza dubbio particolare, avevo perso la nozione del tempo, ed era un po’ che ero lì dentro.
- Un attimo- dissi io.
- Ma chi è che sta lì dentro? E’ mezz’ora, mi sto pisciando sotto!
- Un attimo!
- Senti, facciamo una cosa, vieni qui così parliamo senza che nessuno ci disturbi- mi suggerì dall’alto della sua saggezza il Buon Signore.
- In che senso vieni qui?
- Nel senso di vieni qui
- Qui dove?
- Oh Gesù mio, e io vi avrei fatto a mia immagine e somiglianza? Fino a mo’ so’ stato a dirti che sto nel cesso!
- Aprite, porca puttana!
- E io dovrei venire lì? Ma tu sei pazzo!
- Bada a come parli!
- Hai ragione, scusa
- Aprite, cazzo?!
- Vuoi muoverti?!
- Non ci penso neanche
- Ma lo sai che sei proprio disobbediente!
- Aprite!-
In quel momento pensai che, sì, doveva proprio essere frutto della mia immaginazione, dovevano aver sciolto qualcosa nella birra. O almeno così mi conveniva pensare. Così feci per aprire la porta ed andarmene.
- Guarda che ti fulmino- mi disse Lui, e mi mandò una scarichetta ammonitrice.
- ahi!
- Entra nel cesso!
- Apri al porta!
- Non voglio entrare nel cesso!
- Muoviti!
- Muoviti!
- Ma mi fa schifo!
- Non osare contraddirmi!
- Vuoi aprire quella cazzo di porta?!
- Ti fulmino!
- Ti spacco il culo!
- Entra nel cesso!
- Apri la porta!
- Oooooh! Zitti! E va bene, entro nel cesso!-
Allungai la mano per scaricare.
- Che fai?- mi disse Dio
- Scarico
- Ah, bravo, mi pisci anche in testa adesso?!
- Ma scusa, non hai detto che sei immateriale e non te ne importa?
- Sì, ma non è comunque un bel gesto. Sono pur sempre Dio, porca miseria, un po’ di rispetto!-
Cosa dovevo fare? In fondo avevo a che fare con Dio, non potevo mica disobbedire.
Così mi calai nella mia stessa pipì, e in quelle condutture luride, e nel farlo invidiai tremendamente Abramo mandato ad uccidere Isacco. A me nessun angelo venne a fermarmi. Mi toccò strisciare per i tubi stretti per oltre un quarto d’ora, e vi risparmio particolari disgustosi.
Finché non vidi una grande luce, uscii dal condotto e…..

FINALE 1

….Mi ritrovai con i riflettori del palcoscenico puntati addosso. La platea applaudiva impazzita, l’orchestra accompagnava la mia entrata con una musica trionfale.
Il presentatore mi venne incontro strillando:- Eduardo, Eduardo, ah ah, Eduardo-.
Io non ci capivo proprio più niente. Ero terrorizzato. Che ci avevano messo nella birra?!
- Eduardo-
Ripulendomi gli occhi dalla merda vidi che era Teo Mammuccari.
- Sei su “Scherzi A Parte Nei Confronti Di Persone Poco Famose Che Vengono Seguite E Riprese Per Anni Nei Momenti Di Loro Maggiore Intimità Finché Non Si Dice Loro Tutto In Diretta E Li Si Sputtana Davanti A Milioni Di Telespettatori”, il nostro nuovissimo reality show. Ti rendi conto che fortuna? Sei stato scelto! Quella che credevi la voce del Signore era la voce di ……Lino Banfi, l’ospite della puntata!-
Ci fu uno scroscio di applausi e i riflettori furono puntati sull’ospite che rideva rosso in volto, seduto su di una poltrona rinforzata, e si sbavava il colletto. A quella vista stavo per vomitare, eppure mi ero appena calato in un cesso e avevo resistito alla nausea.
Che orribile carneficina che commisi, che Dio abbia pietà di me!

FINALE 2

…..Mi ritrovai in una verde radura. Il sole splendeva e non c’erano nuvole, non c’era alito di vento. Un signore - anzi il Signore - anziano, vestito di bianco, con una lunga barba, bianca naturalmente, mi veniva incontro sorridente.
Era uguale a Marx. Anzi, cazzo, ripulendomi il volto dalle feci, mi resi conto che era proprio Carl Marx! Avevo avuto sempre ragione allora! Alla faccia di Antonio. In realtà Marx era Dio fattosi uomo per noi! Il comunismo era il regno dei giusti! Come era stato umile però, che esempio, bistrattarsi in quel modo, negare se stesso per gli altri fino al paradosso!
- Ma.….Buon Signore…..sei stato così severo nei confronti di te stesso…..
- Ahè, un altro che mi ha scambiato per Marx!
- Ma…..non sei Marx?
- Ma quale Marx, quello stronzo! Gli assomiglio soltanto. A volte il destino è beffardo sai -
Mi venne a scacare tutto di un botto.
- Oh, adesso che sei qui possiamo parlare seriamente
- Dimmi tutto, sono un tuo umile servo
- Ti volevo dire che……
- Che?
- Che…….
- Che?
- Che…….
- Che?
- Che schifo!
- Eh?
- Che schifo, svegliati!
- Ma cosa dici?
- Eduà, svegliati, che schifo, sto per vomitare!
Marcello mi tirò per i capelli e mi levò la testa dal cesso.
Cazzo, mi ero addormentato!
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5 commenti:

Vincenzo ha detto...

Bravo....

Ma sei il figlio di giacomo???

Eduardo De Cunto ha detto...

grazie.no,il nipote

piergiorgio ha detto...

telefonatevi!!!
:D

Isabella s.p.a. ha detto...

bravò!
Eduà il titolo è GENIALE. sicuro è figlio tuo e quindi nipote di Giacomo.

Eduardo De Cunto ha detto...

grazie 'sabbè, ma tu a chi appartien'?