21/06/10

La repubblica delle lettere (*commenti)



“La fotografia è il nostro esorcismo. La società primitiva aveva le maschere, la società borghese gli specchi, noi abbiamo le immagini... Credi di fotografare una scena per puro piacere - in realtà è la scena a voler essere fotografata... Poiché è l'oggetto a vederci, è l'oggetto a sognarci. Il mondo ci riflette, il mondo ci pensa. La magia della fotografia sta nel fatto che tutta l'opera la fa l'oggetto." (Jean Baudrillard)

jean baudrillard "è l’oggetto che vi pensa”, pagine d’arte, 2003, 25.00 €
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3 commenti:

Lala ha detto...

Questa espressione “la repubblica delle lettere” è nata nel Quattrocento in Italia per diffondersi largamente in Europa a partire dal primo Cinquecento, soprattutto con Erasmo da Rotterdam e dava forma a un'utopia: che la sfera della cultura potesse essere un mondo autonomo, indipendente dalle divisioni nazionali e religiose, fondato sull'eguaglianza e l'universalità. Attraverso gli scambi epistolari, i viaggi, le accademie gli intellettuali si scambiavano idee curiosità conoscenze attivando la circolazione del sapere nelle sue varie forme. Mi sembra che oggi un blog debba avere questo scopo tra i suoi primari e quindi consigli di lettura da condividere! e sotto l’unica bandiera che un intellettuale può servire: la libertà di pensiero!

piergiorgio ha detto...

Parafrasando il titolo del libro potremmo scrivere "è il cinema che ci guarda"

Lala ha detto...

si...anche perché il cinema in un certo senso lo fa molto di più!Ti ricordi ti nominai Balasz? è stato tra i primi critici a dire che il cinema ci ri-guarda, nel senso che parla di noi ma anche perché ci indirizza nella visione. Un regista sceglie sempre cosa e come farci vedere una scena. E Vertov con il concetto di “cineocchio” riteneva che la macchina da presa fosse più precisa dell’occhio umano...:)