18/12/10
God Save Dekaro - 23
Ciao a tutti! Rieccomi qui, ancora un po' rintronato dalla festa aziendale di ieri, dove, immaginerete, si' e' soprattutto bevuto. Chiediamo un po' piu' di stipendio e ci rispondono dandoci alcohol. Alcohol a volonta' per rabbonirci e non pensare. Ma almeno stavolta sono stato attento ad evitare fotografie e video visto che nella penultima ubriacata (cioe' quella prima di ieri) nemmeno il tempo di riprendermi dall'hangover, e gia' su facebook una sfilza di foto, video, interviste... immortalato per i posteri, inutile ormai staggarsi, gia' tutti hanno visto, forse persino la nipotina, cioe' cosa' pensera' dello zio lontano? Riflettete quando cinicamente taggate, riflettete. Zio lontano che finalmente ritorna dopo un anno! Si', neve permettendo tornero' giusto giusto alla vigilia e dunque la poesia natalizia sara': “Gioite, gioite, Gesu' e' nato. E dopo un anno anche Dekaro e' tornato!”. Mmmm... forse si poteva fare di meglio.
Comunque sono praticamente gia' in vacanza perche' dovevo utilizzare i giorni liberi residui, e quindi fra quelli e le feste faro' un totale di 5 giorni lavorativi nell'arco di in un mese! Dovrebbe essere sempre cosi', anzi senza nemmeno quei 5 giorni, come ai bei tempi. Come si stava bene in quegli anni di dolce far niente, me ne rendo sempre piu' conto.
Il fine settimana scorso e' stato molto piacevole perche' e' venuto qui a Londra il beneventanamanero Marco (colonna a destra sotto “Staff”) e la sua ragazza, Cristina. E e ce ne siamo andati gironzolando fra vari locali e pub di Brick Lane, Soho e Chinatown.
Intanto, riallacciandomi al post precedente, le rivolte continuano, qui come li', sempre piu' rabbiose. Nemmeno stavolta ho partecipato personalmente, per una sorta di maledizione che vuole che quando ci sono non succede nulla e quando non ci sono scoppia la guerra, e d'altrocanto queste rivolte sono talmente spontanee che e' impossibile sapere quando accadono.
Subito dopo, come sempre, e' iniziata la solita solfa dei media e dei cosiddetti intellettuali di dividere fra manifestanti buoni cattivi belli brutti politicizzati responsabili manovrati che non hanno nulla a che vedere col mondo del calcio e cosi' via... ma almeno la mia impressione (anche gironzolando a caso fra facebook e blog vari) e' che mai come questa volta questi tentativi di divisione stanno andando a vuoto e benche' moltissimi, anche giustamente, non approvano gli atti di vandalismo, si rendono pero' conto che sono decenni che le manifestazioni pacifiche sono totalmente ignorate e che anche essere presi continuamente per il culo e' una forma di violenza. Anche essere costretti a vivere nelle condizioni in cui vive il grosso della popolazione e' violenza, e ben piu' grave di qualche bancomat incendiato.
Poi gia' si parla di infiltrati, regie occulte (e soprattutto in Italia sappiamo benissimo come queste paranoie hanno ben solide fondamenta) ma da parte mia in queste devastazioni vedo solo la rabbia cieca di ragazzi senza speranza. Che sbattono contro un muro di gomma completamente impermeabile, dietro cui non c'e' governo o politica ma principalmente la finanza internazionale che detta le sue regole a quasi tutto il mondo con minacce, ricatti o corruzione. Qui in Inghilterra sono tutti esterrefatti per Berlusconi ma non si rendono conto che sono nella stessa identica situazione, solo mascherata meglio. Se ne rendono conto forse i 30.000 ragazzi che protestavano contro il vergognoso aumento delle tasse universitarie e quasi certamente molti dei manifestanti non erano nemmeno studenti (incidentalmente l'unica verita' fra le critiche dei media) visto che al di la' di quest'ultimo nefasto aumento gia' da tempo studiare e' un lusso. Moltissimi di quelli che hanno manifestato sono in realta' le nuove orde del sottoproletariato delle zone povere di Londra: Hackney, Brixton, Islington, Croydon, Peckam... che invadono finalmente i centri del potere a testimoniare la propria esistenza nascosta con tanto zelo nelle luccicanti strade di Regent e Oxford street addobbate per natale, ragazzi indigenti e senza futuro che si riversano fra i palazzi della sacra democrazia parlamentare a testimoniare che e' un gioco falso, truccato.
Impossibile non vedere paralleli anche con le rivolte di Parigi di qualche anno fa e Atene di questi giorni. E fra Londra e Roma anche le dinamiche che hanno generato gli incidenti sono state identiche: mentre i deputati votavano tradendo il mandato degli elettori (li' in Italia con una spudorata compravendita e qui in Inghilterra con Clegg, il leader del partito liberal democratico che in campagna elettorale aveva dichiaratamente affermato che non avrebbe aumentato le tasse universitarie) la zona circostante il parlamento veniva proibita e i manifestanti si sono allora sentiti stimolati a riversarsi nelle strade intorno a sfogare la propria rabbia, qui a Londra anche con un risvolto tragicomico quando si sono imbattuti casualmente nella coppia piu' brutta del mondo, Carlo e Camilla, a cui e' stata scassata e imbrattata quella pacchiana limousine su cui viaggiavano. Niente di grave ovviamente, benche' per i media questa e' stata la vera tragedia della giornata, non i centinaia di ragazzi con la testa fracassata e a cui molti ospedali hanno rifiutato le cure. Per la cronaca anche fra le forze dell'ordine qualcuno si e' fatto male, in particolare un cazzone che e' caduto da cavallo in quella che e' stata la prima carica della cavalleria da un paio di secoli a questa parte.
Programmi per il futuro? Vaghi e inutili, quasi quanto le sfilate pacifiche. Si parla ad esempio di rovinare l'imminente festa di matrimonio al principino William visto che non e' piu' tempo di favolette, o magari mettere a ferro e fuoco la City, il quartiere finanziario.
Io da parte mia spero solo che questa cavolo di rivoluzione abbia finalmente inizio, ma mi rendo anche conto che cio' non sara' possibile fino a quando la maggioranza delle persone si scandalizzera' NON per la macchina del principe imbrattata o qualche vetrina in via del Corso scassata, ma per i parlamenti trasformati in cloache al cieco servizio di porci capitalisti.
Negli scontri e' stato arrestato anche il figlio di David Gilmour, chitarrista e (a volte) cantante dei Pink Floyd.
Rispondo al commento di Lala: ueee' e' ver ma p natal me ne tuorn, a natal bnvient e' divertient, succern nu sacc e kos. Ma eggia vist k stai a Agrigent... e k cazzarol e iut a fa labbasc'?? Vabbuo' comunq c vrimm a settman prossm, dop n'ann! :-)
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1 commento:
Eh...avevo un convegno llà abbasc’ e pure a noi relatori ci rabbonivano con cibo e alcool...ma non ci fanno fessi vero?! aspetto ventata e programmi rivoluzionari che porterai a Bn con te venendo :D
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