05/10/11

Lo cunto di de cunto

E quando ormai nessuno ci sperava più....

GAETANO E IL PEPERONE MISTERIOSO

“L'uscita di Gaetano e il peperone misterioso di De Cunto ci sta traghettando fuori dal guado”
Mario Draghi

“De Cunto, che nome cazzuto!”
Natalie Portman

“Pensavo di essere il migliore. Poi ho letto Dante”
Guido Cavalcanti

“Pensavo di essere il migliore. Poi ho letto De Cunto”
Durante Alighieri, detto Dante

“De Cunto sei troppo bbono!”
Iscrizione muraria

“Uffah, speravo proprio che il peperone misterioso fosse un'altra cosa!!”
Kontrasto


E poi andò proprio come era ovvio che andasse.
Non che già allora, nel 2011, non avessimo elementi per prevederlo. Ma, come dire, era come se ognuno fosse convinto che qualcosa – chissà che cosa – sarebbe successo e avrebbe cambiato il corso degli eventi. Come se tutti pensassero: “Sì, ok, 2 + 2 fa 4, ma, siccome 4 è un numero troppo brutto, per forza interverrà un +3 o un – 2, per cui sarà 7 o 2, ma non 4!”
Insomma, ci eravamo anche accorti di dove si stava dirigendo la carrozza, ma ci illudevamo anche che prima o poi, come per magia, avrebbe svoltato o si sarebbe arrestata.
E invece fece proprio 4.
La situazione andò via via peggiorando, fino a raggiungere livelli di inesorabilità: nessuno dei ragazzi della mia generazione trovò mai un lavoro retribuito, tant'è che tutt'oggi, 24 novembre 2025, siamo ancora tutti mantenuti da mamma e papà.
Oddio, detto così non è del tutto vero; ci sono dei distinguo da fare. Innanzitutto parlo della cerchia di persone che conoscevo e frequentavo, per cui di un campione non poi così rappresentativo della società italiana. Si trattava quasi esclusivamente di persone dal livello di istruzione medio-alto, di laureati, o quanto meno di diplomati, e la cosa rappresentava già uno svantaggio notevole, quasi incolmabile, ai fini della ricerca di un lavoro. In secondo luogo, qualcuno, in verità, una fonte di guadagno l'ha anche trovata... ma andiamo per gradi.
Oggigiorno, si sa, il sottoproletariato ha cambiato volto: vi fa parte un buon 70% della popolazione e diverse categorie lo compongono.
Innanzitutto ci sono i commercianti, per un motivo molto semplice: niente soldi-niente consumo-niente commercio.
In secondo luogo, lo anticipavo, vi fanno parte i laureati; e qui, senza pretese di esaustività, vale la pena fare una breve panoramica. I laureati in diritto, come me, svolgono ancora il tirocinio gratuito, di durata trentennale, che consiste fondamentalmente nell'elaborazione di leggi e strategie salva premier presso l'apposito Istituto Italiano per il Salvataggio del Premier. Gli ingegneri, in compenso, lavorano molto, e guadagnano anche di conseguenza; ma sono obbligati, in virtù del lodo Marchionne, ad investire in titoli Fiat, ragion per cui sono la più disastrata delle categorie. Essendosi estinto, insieme al commercio, il mestiere di commercialista, i laureati in economia e commercio non lavorano. Gli psicologi non hanno più clienti solventi, quei pochi che sono rimasti se li accaparra l'agguerrita concorrenza degli esorcisti. I laureati in scienze delle comunicazioni non hanno mai trovato un vero sbocco professionale ma, per la verità, era così anche prima della crisi. Gli architetti hanno dovuto, per legge, o riconvertirsi in ingegneri, o impiegarsi alla Lego ed emigrare in Danimarca. Matematici, fisici, chimici e biologi si sono costituiti in fantomatiche società carbonare, qualcuno mette addirittura in discussione che siano mai esistiti. Ah, ovviamente i laureati in discipline umanistiche (lettere, filosofia ecc...) sono affidati ai servizi sociali.
Si capisce che la propensione allo studio sia diventata ormai una iattura.
Quando un ragazzino torna a casa con un otto in pagella sono paccheri. Che dispiacere, per le madri, quando un figlio confessa: “mamma, mi piace studiare”, quanti pianti! Non che una mamma non lo accetti, o non lo comprenda ma, come dire, suona un po' come anni fa suonava “mamma, sono gay”. So' dispiaceri. Per non parlare di quando ai colloqui i genitori si sentono dire “è un ragazzino intelligente, ma potrebbe fare di meno”; mazzate da orbi. Che gioia, invece, apprendere di una nota sul registro o, meglio ancora, di una sospensione, di un corso di recupero, di un bel 4 in latino, del superamento del numero massimo di assenze....
Per la verità una categoria di laureati che è sopravvissuta c'è: è quella dei medici. Certo, hanno dovuto sapersi rinnovare, adeguarsi. Si sono specializzati tutti in patologie da sfregamento con metallo e da eccessivo contatto con l'acqua. Ma del resto, oggigiorno, gli unici che possono permettersi il medico sono gli idraulici: il vero motore dell'economia. Del resto, ormai, ne è pieno anche il parlamento. Loro e tutti coloro che lavorano, in un modo o nell'altro, nel campo della produzione e dell'erogazione dell'energia elettrica e del gas.
Sì, perché, come dicevo, la gente non consuma e non spende, a meno che non sia obbligata: bollette coatte e relative tasse sui conguagli annuali obbligatori sui conguagli dei consumi stimati, così come determinati dal prodotto del conguaglio dei consumi presunti stimati per il conguaglio sul conguaglio del consumo parareale rapportato al tasso di inflazione stimata. Tutto ciò, ovviamente, sottoposto a conguaglio biennale.
Insomma, dicevo, nessuno dei miei amici sbarca il lunario. Tranne Gaetano.

Finale 1

La sua fortuna è dovuta interamente ad un ortaggio dalle proprietà straordinarie, un peperone all'apparenza normale, rosso, dalle dimensioni normali, che, quando mangiato, soddisfa il fabbisogno alimentare di un adulto di media corporatura per un mese.
Gaetano aprì un minimarket, lo chiamò “Il Peperone Ghiottone”, e incominciò a vendere questo fantastico prodotto.
Il fatto è che la gente non ha più i soldi per comprarsi il cibo, e il peperone risolve non poco i problemi delle famiglie.
Nessuno sa come Gaetano sia entrato in possesso del peperone, dove lo acquisti o dove lo coltivi, cosa conferisca ad esso le sue proprietà magiche. Fatto sta che il giovane è ormai l'unico commerciante di Benevento, naviga nell'oro ed è pieno di femmine.
Non si pensi che non siano sorte malelingue al riguardo: c'è chi sostiene, con Slow food, che il peperone sia transgenico (e che faccia anche abbastanza schifo di sapore); c'è chi dice che lo fanno con la carne dei panini di Mc Donald morti; c'è chi protesta per motivi umanitari, sostenendo che il peperone sia coltivato in vastissimi appezzamenti africani di migliaia di peperoni che poi vengono concentrati in uno, terreni sottratti a coltivazioni che potrebbero sfamare le popolazioni locali ecc. Ma, si sa, le esigenze della pancia vengono prima di tutte le altre, e il peperone ghiottone continua ad essere un prodotto che tira alla grande.
Quanto alla sua origine, non resta che il mistero.

Finale 2

La sua fortuna è dovuta interamente ad una serie di amicizie e conoscenze giuste.
Quando ancora faceva il giornalista, Gaetano entrò in contatto con gente potente, gente che lo introdusse nelle cerchie più esclusive e rilevanti della società. Si incominciò a dire di lui che era un massone, e in effetti questo spiegava non poche cose, come l’esistenza di un festival di cortometraggi in un paese come San Giorgio La Molara. C'era anche chi sosteneva che Gaetano non solo fosse massone, ma fosse anche implicato in qualche strana vicenda di servizi segreti deviati e narcotraffico, di strani commerci di spezie e controllo monopolistico del mercato degli ortaggi – di qui il famigerato nome de “La Conventicola del Peperone Misterioso”. Insomma, qualcosa di molto torbido.
L'anno scorso si aprì un'inchiesta penale, al termine della quale venne sciolta una loggia deviata della massoneria, la cosiddetta “P5”. Durante le indagini relative a questa vicenda Gaetano venne anche indagato, ma poi la questione si chiuse con la condanna di un pizzaiolo, e lui ne uscì pulito e più forte di prima.
Ad ogni modo, che il processo sia stato truccato è fatto notorio: Gaetano e i suoi amici riuscirono a far credere ai giudici (o forse li corruppero) che P5 stava per “Peppe 5,05 euro”, già “Peppe 5 euro”, e la fecero franca, addossando tutte le colpe su un povero innocente.
Ma io so: quella “P” stava a indicare “Peperone”.

Finale 3

Non si sa a cosa sia dovuta la sua fortuna. Si sa solo che Gaetano naviga nell'oro ed è pieno di femmine. Ogni tanto lo si vede sghignazzare e ripetere compiaciuto “eh eh, il mio peperone”.
Ma cosa voglia dire... mistero.
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