05/03/13

ARCOS, un malato terminale

Siamo stati a vedere la mostra "Iside, la scandalosa e la magnifica. Viaggio nel mito tra reale e virtuale" che si è inaugurata ieri al Museo Arcos di Benevento. La mostra è frutto della bella idea di dotare il museo di una esposizione permanente attingendo alla ricca collezione egizia del Museo del Sannio di Benevento.
Fin qui tutto bene.
Appena entrati ci è stato chiesto di indossare occhiali per la visione di immagini in tre dimensioni, e a questo punto le aspettative sono cresciute molto. Appena iniziato il percorso museale la trepidante attesa ha man mano lasciato spazio alla delusione. La complessa installazione multimediale ha completamente messo in secondo piano l'importanza dei reperti, senza peraltro aggiungere nulla in termini di emozione, nè di reale approfondimento storico. Si assiste ad una noiosa animazione, in ambienti semibui, dove le statue egizie appaiono molto simili a decorazioni da night-club in stile "walk-like-an-egyptian".
Sicuramente sarebbe stato meglio focalizzare l'attenzione sulla valorizzazione dei reperti, ponendoli al centro della mostra. L'utilizzo della realtà virtuale sarebbe stata più interessante se avesse aggiunto valore, magari attraverso ricostruzioni virtuali degli antichi templi. Invece la voglia di spettacolarizzare ha preso il sopravvento, rendendo persino invisibili le opere esposte.
Avremmo preferito un approccio improntato alla semplicità, avremmo voluto emozionarci potento osservare silenziosamente opere uniche e antichissime, avremmo preferito una multimedialità a servizio della divulgazione scientifica, e invece siamo stati costretti ad assistere ad una carnevalata.
Con questo ultimo atto, il museo ARCOS appare sempre più malato, e la causa del suo declino inarrestabile sembra essere, soprattutto, la mancanza di un sentimento di pudore e di rispetto per un luogo che ormai è costretto a subire impotente l'esibizione di altrui egocentrismi.
  
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