05/01/10

Nel beneventano si ammazzano il sabato...

Cinque, quattro, tre, due, uno….e il duemilennove svanì…un altro anno se ne va e ne arriva uno nuovo: la routine cristianocattolica, consumisticatradizionalista, cattocomunista, folkloristicaprovinciale cosa ci fa fare?
Salutiamo il nuovo anno stappando una bottiglia di Cinzano o di Mbriachetto consumando avidamente ed amaramente lo zampone con le lenticchie: che bravi che siamo!
Ora due cose: non mi venite a dire che il cotechino è più leggero dello zampone e finiamola con questa minchiata che l’ananas, dopo che ti sei mangiato un bue muschiato al forno (e il bue non era d’accordo), brucia i grassi dei pranzi di Natale e Capodanno!
Giuliano affronta con disinvoltura il pranzo di Capodanno mentre tutta San Donato è a tavola ed i cani randagi scorazzano indisturbati tra le vie del paese. Mentre tenta di divincolarsi dal terzo secondo piatto considera che stasera fa un tempo di merda per scendere a Benevento ma sa benissimo che restare in paese potrebbe essere un errore fatale visto che lo spaghetto di mezzanotte verrà sicuramente proposto dai vecchi.
Mentre la zia “allucca” e chiama a raccolta il parentado, Giuliano è costretto a fare il Mercante in Fiera minacciato dai cugini più piccoli che vogliono il primo premio e puntano un botto di soldi sulla Pagoda e la Giapponesina.
Finalmente sono le 19.30….in un momento di ampasse del gran cenone, Giuliano monta in Panda e scappa via per la Provinciale evitando di passare per il Bar della Croce….
Arrivato a Benevento considera che la pioggia ha vinto: strade deserte, sembra lunedì. I beneventani stasera non si ammazzeranno, saltano un turno ed aspettano il sabato.

La mattina dopo San Donato riprende le sembianze di un nucleo abitativo normale: qualcuno lavora, i vecchi si riappropriano della “cerza” (ndr ALBERO MAGGIORE) con le loro birette, la panettera sforna e, quel cravattaro dell’edicolante incassa i soldi delle schedine della Sisal. La nuova truffa italiana si chiama “Win for life”, che la signora del Bar chiama “Laif is nau”: “Giulià, aggio vinto dieci euri con lo laif is nau”!. Si tratta di un gioco truffaldino che è già in voga perché ti permette vincite ridicole, ma comunque vincite e l’italiano medio, si sa, ci sguazza.
Oggi è sabato, la redazione resta chiusa, e Giuliano ha la possibilità di cazzeggiare più del previsto: dopo aver salutato i primi partenti verso le città del Nord, il Nostro s reca a Benevento e prova a riappropriarsi del sabato sera. La città, passata la tempesta, risponde presente: locali tutti aperti, gente in strada…si…ok….ora bevo, ok, ok.
Tutto sembra andare per il meglio ma poi, durante il suo giro bancone, che Giuliano meticolosamente svolge per far girare l’economia italiana, si accorge che i locali hanno aumentato il prezzo del rum e non solo…specialmente in un locale, non facciamo il nome per correttezza (L’OPERA’ IN PIAZZA ARECHI II, già piazzetta Venanzio Vari), i prezzi sono alle stelle. Terminato il solito giro ci si infila all’ultima tappa ed il primo sabato dell’anno termina con il Nostro che canta un gran bel pezzo di Moltheni ed una versione molto ma molto particolare di “Adesso è facile”, di Agnelli – Mina – Agnelli, dirige l’orchestra il maestro Agnelli: tutto questo mentre personaggi vicini all’Udc ti parlano di Americhe nascoste e, quelli del Pdl, di salutano con il bacetto….ma si sa…a Capodanno siamo tutti più buoni….

I miei anni, luminoooooooosi come neon (Moltheni)
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3 commenti:

Lorenzo ha detto...

Marò quelli del PDL che ti salutano col bacetto! Povero Giuliano

Isabella s.p.a. ha detto...

Gran finale di post e ottimo inizio d'anno (pre?): cantare moltheni a squarciagola non ha prezzo. nemmeno rincarato all'operà.
L'udc va a scoprire l'america..attenzione!

Claudia ha detto...

capolavoro